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Si è definito in via conclusiva il verbale sui permessi con compensazione/recupero e sulla
gestione ritardi.

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A renderlo noto è un comunicato della Fiom-Cgil, in cui si legge che: «Il documento risponde alle richieste di modifica che la Fiom-Cgil aveva richiesto esplicitamente nei precedenti incontri. Vengono introdotte 16 ore mensili di permesso con recupero per tutti i lavoratori fino al 6° livello, tali permessi saranno di 24 ore mensili per i lavoratori di 7° livello e per i quadri. Previa autorizzazione del proprio responsabile e a fronte di necessità personali, si potranno utilizzare al massimo due ore al giorno di permesso a recupero. Per 7° e quadri la fruizione avverrà previa comunicazione. Questi permessi saranno collegabili con la flessibilità in ingresso per tre volte al mese e con la pausa mensa per due volte al mese. Il frazionamento, potrà scendere fino a 15 minuti al giorno. Il recupero sarà su base mensile per i lavoratori fino al 6° livello e su base trimestrale per 7° e quadri.

Per i lavoratori turnisti – prosegue il comunicato di Fiom-Cgil – vengono introdotti 60 minuti mensili di flessibilità in entrata (5 minuti al giorno al massimo) per gestire eventuali ritardi. Questi minuti dovranno essere recuperati su base giornaliera/mensile. Finmeccanica ha quindi illustrato in termini generali una serie di altri temi su cui la trattativa proseguirà a partire dal premio di risultato, dando una maggior visibilità sul percorso della trattativa, come da noi richiesto. Su alcune materie (trasferte, trasferimenti collettivi e struttura del cedolino) ha dichiarato che provvederà a presentare
delle proposte appena avrà concluso il lavoro di analisi necessario. Le materie su cui Finmeccanica ha iniziato a illustrare le sue posizioni, oltre al PdR, sono state le seguenti.

Appalti: l’impresa ha dichiarato di esser disponibile a definire una clausola di salvaguardia occupazionale per i lavoratori di aziende appaltatrici coinvolti in situazioni di cambio appalto. Inoltre ha dichiarato che provvederà a rivedere completamente le procedure di appalto, mettendo a gara e in concorrenza più imprese. Abbandonando il sistema di affidamento diretto che molte criticità ha determinato sia in termini di costi che di possibili contenziosi sui rapporti di lavoro.

Assistenza sanitaria: Finmeccanica sostiene che a fronte dell’unificazione delle società, vuole procedere ad una nuova polizza che complessivamente aumenti le tutele, diminuendo i costi per i lavoratori. In particolare ha dichiarato di voler aumentare le attuali normative a favore dei lavoratori con problemi di salute gravi.

Fondo a sostegno del reddito: l’azienda intende discutere l’istituzione di un fondo di sostegno al reddito per integrare il reddito dei lavoratori, a fronte dell’uso di ammortizzatori sociali o di fasi di riqualificazione professionale, sostenute da attività formative.

Welfare aziendale: oltre a citare la previdenza complementare, il diritto allo studio, asili nido e trasporti e mobilità, l’azienda ha fatto riferimento alla possibilità di definire modalità che favoriscano il telelavoro e di costruire un sistema di permessi retribuiti a fronte di necessità personali/famigliari/sociali. Su questo già esistono esperienze contrattuali interne alle aziende del gruppo che dovranno essere valorizzate.

Relazioni sindacali: Finmeccanica ha affermato di voler confermare un sistema di relazioni su più livelli, di azienda, di settore/divisione e di sito. Con particolare attenzione al livello di sito, ove si possano sviluppare modalità di confronto paritetico con la RSU su temi di organizzazione del lavoro e della produzione.

Dopo aver dichiarato apprezzamento per la presentazione dell’azienda che finalmente da più visibilità al negoziato – prosegue il comunicato sindacale, come Fiom-Cgil abbiamo aggiunto che consideriamo i testi presentati una base di discussione sulla quale inserire nostre idee e ulteriori argomenti (ad esempio sulla valorizzazione professionale o su sistemi più avanzati di welfare). Abbiamo inoltre ribadito che, nell’ipotesi di costruzione di un accordo, sul quale siamo impegnati, la premessa dello stesso deve chiarire la missione industriale della nuova azienda, gli investimenti e una visione dei perimetri delle attività. Per la Fiom-Cgil il contratto integrativo di Finmeccanica deve essere un tassello del complessivo rilancio aziendale e di cambiamento di fase. Bisogna continuare l’opera di moralizzazione e smantellamento delle baronie aziendali, anche riportando dentro il perimetro aziendale le tante attività core date all’esterno.

Nel merito della proposta sul Premio di risultato, sulla quale è ripartito il confronto, è stato presentato uno schema di premio con il 60% legato al livello di stabilimento e il 40% all’andamento aziendale e di settore/divisione (parametri di azienda e divisione sono in particolare legati a elementi finanziari mentre quelli di sito sono più legati alla produzione), penalizzazioni sulle assenze a vario titolo. Inoltre nella proposta aziendale il mancato raggiungimento degli obiettivi di budget di azienda, incidono negativamente sulla parte di sito (riducendo la quota di premio ulteriormente). Su questo punto, come Fiom-Cgil, abbiamo comunicato all’azienda che in primo luogo è necessario chiarire il modello divisionale e le sue ricadute nei singoli siti, per avere parametri certi ed esigibili del premio e che, oltre a voler discutere del peso e del rapporto tra parametri aziendali e di sito, questi ultimi non devono essere penalizzati da elementi che non sono nel controllo dei lavoratori (la parte finanziaria di azienda non dovrà penalizzare l’altra).

Infine – conclude la Fiom–Cgil – abbiamo espresso la nostra contrarietà per la penalizzazione sul premio per assenze a “vario titolo”. L’azienda si è riservata di rispondere, dopo una riflessione sugli interventi di tutte le OO.SS., al prossimo confronto che si terrà il 21 e 22 ottobre p.v., a partire dalle ore 9,00.»

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