La Direzione territoriale del lavoro di Taranto ha scoperto in un comune della provincia, a seguito di accertamenti svolti da ispettori del lavoro e carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, una finta ONLUS che da circa cinque anni gestiva una casa-alloggio per anziani con modalità del tutto riconducibili ad attività di tipo commerciale.
Ufficialmente l’associazione avrebbe reso il servizio di assistenza agli anziani, assicurando vigilanza, pulizie e somministrazione di pasti e farmaci. Per sua stessa natura tale attività sarebbe dovuta essere gratuita e svolta esclusivamente su base volontaristica dei soci che liberamente e spontaneamente avrebbero prestato i loro servizi assistenziali. Nella realtà però, secondo quanto appurato, è stato dimostrato che la struttura accoglieva più ospiti, parzialmente o totalmente non autosufficienti, del limite consentito oltre che un corrispettivo economico per ospite (pure documentato da ricevute!). Come peraltro confermato anche da un proficuo scambio di dati con la Guardia di Finanza, è stato rilevato che tutti i servizi della struttura, sono stati svolti anziché da volontari da un gruppo di lavoratori privi di specializzazione o titolo alcuno, che organizzati in turni di lavoro, come comprovato dai registri di presenze, svolgevano differenti mansioni tra cui quella d’assistenza socio-sanitaria.
A fronte di tali prestazioni di lavoro di natura subordinata, fuori da ogni disposizione normativa, erano erogate retribuzioni simulate da rimborsi spese (da 350 a 1.300 euro) mensili variabili in relazione alla presenza giornaliera a fronte delle numerose ore di lavoro prestate, peraltro senza osservare alcun tipo di riposo come normato dalla Legge in queste situazioni.