Poche cose come la musica sono in grado di mostrare aspetti di sé stessa affatto diversi pur essendo composte della stessa essenza.
Nell’apparente ridotto spazio di sette note, dall’inizio della storia dell’uomo, la musica racconta emozioni, stimola sentimenti, accompagna momenti solenni, ora gioiosi ora tragici e non c’è evento importante della nostra vita che non venga caratterizzato da una sua colonna sonora che contribuisce a renderlo indimenticabile.
Incontro tra mondi diversi
La storia delle sette note racconta di straordinarie commistioni tra sacro e profano, tra musica rock e classica, tra disco music e sinfonie. Dalle rivisitazioni della Quinta Sinfonia di Beethoven e della suite de “Una notte sul Monte Calvo” di Musorgskij, entrambe comprese nella colonna sonora del film “La Febbre del sabato sera” sino a “Bohemian Rhapsody” dei Queen, la storia della musica pop – rock è piena di citazioni (a volte al limite del plagio) di liriche tratte dalla musica classica, lirica e sinfonica.
E ovviamente neppure il panorama musicale italiano è immune da queste contaminazioni; come non citare il “Caruso” di Lucio Dalla o la rivisitazione in chiave sinfonica de “La Buona Novella” di De Andrè, senza dimenticare cantanti come Andrea Bocelli o Il Volo, che al ben canto operistico devono molto delle loro ispirazioni.
La musica insomma, come un diamante, ha molte sfaccettature, e chi abbia molta curiosità di ascolto e pochi pregiudizi, potrà stupirsi nel trovare melodie e ritornelli noti e graditi anche lì dove meno se lo aspetterebbe.
Due mondi che si incontrano
Accade quindi spesso che artisti che hanno raggiunto la fama con una carriera percorsa nella musica più commerciale sorprendano il loro pubblico con incursioni in campi sino ad allora inesplorati, così come accade che da queste star provengano richieste che stupiscono per primo chi riceve una loro richiesta di collaborazione.
E’ quanto accaduto a Fabio Anti, musicista, insegnante, ricercatore rigoroso e studioso appassionato che un giorno di metà agosto si vede chiedere se fosse disposto a suonare la lira in quel di Pompei a beneficio di un gruppo di americani.
Detto e fatto, Fabio Anti, grazie anche al fatto di essere tra i pochi a possedere uno strumento simile e – soprattutto – di saperlo suonare rispettandone la storia e l’origine – parte per la Campania e una volta lì scopre che sarebbe stato uno dei protagonisti della serata in cui si sarebbe festeggiato il compleanno di Madonna, una delle più famose e iconiche star della musica pop mondiale.
Madonna, mezzo secolo di successi
Celebre a livello internazionale sin dai primi anni ottanta, capace di attirare l’attenzione e le critiche del pubblico e della stampa con i suoi comportamenti ritenuti trasgressivi, nonché per i suoi videoclip iconici, Madonna è tra le poche a potersi fregiare a buon diritto del titolo di Regina del Pop.
Insieme a Whitney Houston, è la cantante con più dischi venduti negli anni ottanta, ed è inoltre l’artista ad aver piazzato più DVD musicali alla prima posizione nella Billboard Albums Chart negli USA, con nove titoli fino allo Sticky & Sweet Tour del 2010, che ha detenuto per 13 anni il record come tour più redditizio della storia per un’artista femminile.
Nella sua carriera ha vinto numerosi premi e raggiunto record straordinari, che hanno caratterizzato quasi cinquanta anni di carriera, costellata da intuizioni sorprendenti, decisi cambi di stile, innovazioni trascinanti e effetti duraturi nel campo della moda e della musica.
Profondamente legata alle sue origini italiane, Madonna ha da sempre dimostrato il suo rapporto con il paese dei suoi avi, sia con citazioni esplicite – come il suo iconico “Italians do it better” che con meno note campagne di beneficenza, tra cui ricordiamo quella che la portò a contribuire con una donazione di circa 500.000 dollari dopo il terremoto che ha colpito L’Aquila e parte dell’Abruzzo.
Madonna ha anche uno stretto legame con la Puglia, da anni ormai meta delle sue vacanze estive. La musicista americana è stata tra le prime a soggiornare in Salento ed i suoi post – pubblicati sui social network – hanno dato un impulso decisivo alla affermazione a livello internazionale della nostra regione.
Un compleanno speciale
Quest’anno la star americana ha festeggiato il suo compleanno con un evento riservato a pochi amici e familiari, organizzato negli scavi di Pompei, che per l’occasione sono stati il palcoscenico ideale per una scenografia suggestiva, così come fu – anni fa – per un altrettanto eccezionale evento come il concerto dei Pink Floyd.
Ed è proprio tra vie e domus, prima di arrivare al sito dove era stata allestita la festa, che Madonna ha incontrato Fabio Anti e la sua lira, ridando vita per qualche secondo alla leggenda di Orfeo e Euridice, apprezzata dalla star con un esplicito “Oh, I like it!” e immortalata con uno scatto fotografico pubblicato su Instagram dalla stessa artista.
Un compleanno speciale per Madonna quindi, ma altrettanto speciale anche per Fabio Anti, che più abituato ai canti gregoriani ed alle sonate di Vivaldi, probabilmente mai avrebbe pensato di riproporre una melodia vecchia di millenni ad una icona pop contemporanea.
E per quanto qualcuno – forse inconsciamente influenzato da quelle storie in cui un “Deus ex machina” decide con fare arbitrario di premiare un privilegiato della sorte senza merito alcuno – possa credere che questo incontro tra due mondi musicali che più diversi non potrebbero sembrare sia frutto esclusivo di un colpo di casuale fortuna, riteniamo che la verità sia altra.
Se è vero che Fabio Anti non ha dimestichezza con le classifiche di Billboard o i palcoscenici ell’EMA, è altrettanto vero che la sua cultura musicale si è forgiata in un pluriennale percorso di studio e pratica; diplomato in organo e composizione organistica presso Conservatorio Nino Rota, è organista liturgico, Maestro al Cembalo presso il Giovanni Paisiello Festival e docente di teoria generale della musica, nonché fondatore e Direttore di progetti musicali come lo “Odor Rosae Chorus“, “Odor Rosae Musices”, e “La Vaga Harmonia”. Alla musica suonata Fabio Anti affianca quella studiata e analizzata, con la pubblicazione di oltre un duecento testi dedicati a diversi autori, dai più famosi – come Monteverdi, Paisiello o Vivaldi – a quelli meno noti a non “addetti ai lavori”, come Marco Uccellini, Johannes Bonadies o Giulio Romolo Caccini (solo per citarne alcuni).
Ma in fondo è questo uno dei miracoli della musica, ovvero la capacità di far incontrare per un attimo di eternità chi abbia orecchie disposte ad ascoltarla e cuore aperto per accoglierla, qualunque sia la distanza che li divide.