L’attenzione dell’Italia intera in questi giorni è puntata su Taranto e sul destino dell’ex Ilva. L’acciaieria più importante d’Europa conosce in questi giorni i suoi giorni più incerti. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore l’azienda ha presentato al Tribunale di Milano la citazione in cui chiedono di accertare e dichiarare l’efficacia del diritto di recesso.
Il leader degli industriali Boccia ribadisce il no alla nazionalizzazione.
Il piano di Conte per Taranto
Non solo l’ex Ilva, Taranto versa in “una più generale situazione emergenziale”, di fronte a cui “reputo necessario aprire un ‘Cantiere Taranto’, all’interno del quale definire un piano strategico, che offra ristoro alla comunità ferita e che, per il rilancio del territorio, ponga in essere tutti gli strumenti utili per attrarre investimenti, favorire l’occupazione e avviare la riconversione ambientale”.
E’ quanto scrive il premier Giuseppe Conte in una lettera ai ministri, il cui testo è riportato da Repubblica.
Il Cantiere Taranto, il Premier chiede il sostegno di tutti i Ministri
“Il rilancio dell’intera area necessita di un approccio globale e di lungo periodo. La politica deve assumersi la responsabilità di misurarsi con una sfida complessa, che coinvolge valori primari di rango costituzionale, quali il lavoro, la salute e l’ambiente, tutti meritevoli della massima tutela, senza che la difesa dell’uno possa sacrificare gli altri”, evidenzia Conte, che chiama i ministri a presentare subito proposte.
“In vista del prossimo Consiglio dei ministri di giovedì 14 novembre, ti invito, nell’ambito delle competenze del tuo dicastero, ad elaborare e, ove fossi nella condizione, a presentare proposte, progetti, soluzioni normative o misure specifiche, sui quali avviare, in quella sede, un primo scambio di idee”, scrive il premier. La discussione – spiega – proseguirà poi “all’interno della cabina di regia che ho intenzione di istituire con l’obiettivo di pervenire, con urgenza, a soluzioni eque e sostenibili”.
Conte aggiunge che già il ministro della Difesa Lorenzo Guerini “ha comunicato l’intenzione di promuovere un intervento organico per il rilancio dell’Arsenale”, e il ministro per l’Innovazione Paola Pisano “ha rappresentato la volontà di realizzare un progetto di ampio respiro, affinché Taranto possa diventare la prima città italiana interamente digitalizzata”.
Domani Presidio di mamme e cittadini davanti la Portineria D dell’ILVA
Domani, mercoledì 13 novembre, fino a sera, è previsto un presidio di mamme e cittadini davanti la Portineria D dell’ILVA in difesa del diritto alla salute dei tarantini.”In queste ore cruciali per il futuro di Taranto il Governo non può ignorare la voce e le rivendicazioni dei cittadini”. Comunica Appuntamento dalle ore 14:00.
Domani assemblea pubblica con Sindacati e Mino Borraccino
Si terrà domani,mercoledì 13 novembre 2019, alle ore 18:30, presso la Sala consiliare del Comune di San Giorgio Jonico (via per Carosino n. 1), l’assemblea pubblica organizzata dalla Segreteria provinciale tarantina di Articolo uno.
Tema centrale dell’iniziativa: il diritto al lavoro con tutela dell’ambiente e della salute, che vedrà impegnato Stefano Fabbiano di Articolo Uno San Giorgio Jonico, in qualità di coordinatore dei lavori, con interventi di Cosimo Fabbiano, sindaco del Comune di San Giorgio Jonico, dei segretari delle associazioni sindacali Antonio Talò UILM, Franco Rizzo USB, Biagio Prisciano FIM Taranto/Brindisi, Giuseppe Romano FIOM CGIL, di Massimo Serio, Segretario provinciale Articolo Uno Taranto.
Le conclusioni sono a cura dell’assessore regionale allo sviluppo economico Cosimo Borraccino, della Direzione nazionale di Articolo Uno.
Momento drammatico per i lavoratori, anche per l’indotto
“È ora il momento di insediare un tavolo di crisi a Taranto, che veda coinvolte le istituzioni tutte e le parti sociali e che lavori in diretto rapporto con la Presidenza del Consiglio e il Gabinetto di crisi aperto a livello nazionale, troppo lontano, però, dal quartiere Tamburi, troppo lontano dalla fabbrica, dal Moscati, dagli operai del siderurgico e dell’indotto, o dalle centinaia di famiglie alle prese con l’ulteriore crisi del commercio, delle professioni, dell’edilizia, dell’agricoltura, dei trasporti o dal vuoto di prospettiva che spinge in migliaia di ragazzi ad andare via e non tornare più”.
E’ quanto ha dichiarato Per la CGIL di Taranto Il segretario generale Paolo Peluso.
Il Sindaco di Taranto: “lungo colloqui con Conte”
“Ho avuto nuovamente modo di conversare lungamente al telefono con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, stiamo valutando ogni aspetto non solo della complessa vicenda dell’ex Ilva, ma soprattutto del modello di sviluppo che adesso vogliamo tutti insieme sostenere a Taranto.
Nel mare di difficoltà e preoccupazioni, i miei concittadini possono quanto meno avere la certezza che lo Stato e gli enti locali sono presenti e non hanno intenzione di lasciare soli lavoratori, famiglie, giovani ed imprese di questa bella terra. Nonostante tutto, Taranto può davvero aspirare a diventare un metro di paragone positivo per le politiche di cui il Paese deve inevitabilmente dotarsi per affrontare le sfide dei nostri tempi.
Attendiamo fiduciosi che gli sforzi del Governo aprano qualche spiraglio. Torneremo senz’altro a confrontarci con il Presidente Conte e i suoi Ministri nel corso della settimana”.
La CIA Due Mari scrive al Premier Conte
“Per noi il futuro dell’ex Ilva di Taranto non può non prescindere dalla riconversione e dalla bonifica dello stesso, dal garantire la salute e la sicurezza sia dei lavoratori che delle migliaia di cittadini tarantini, dal garantire i livelli occupazionali, dal garantire sicurezza ambientale e sociale.
Le problematiche ambientali direttamente collegate allo stabilimento ex Ilva, infatti, incombono pesantemente anche sul paesaggio agrario e rurale e sulle centinaia e centinaia di aziende agricole e zootecniche che operano nella zona. L’agricoltura tarantina potrebbe dare un contributo concreto attuando il rimboschimento delle terre incolte nelle aree adiacenti allo stabilimento, e contemporaneamente creando una economia circolare per la produzione di energia sostenibile. Ciò permetterà di realizzare un polmone verde che potrebbe generare lavoro e sostenibilità ambientale.”
L’Europa intervenga sulla scelta di ArcelorMittal di ritirarsi da Taranto
“La Commissione europea non può voltarsi dall’altra parte dinanzi alla scelta di ArcelorMittal di ritirarsi da Taranto. Quello dell’ex Ilva è un caso emblematico su cui, come Movimento 5 Stelle, misureremo il reale rispetto della nuova Commissione Von der Leyen delle sue promesse in tema ambientale. Il Green New Deal annunciato da Bruxelles non può non affrontare il tema dell’acciaio, settore che rappresenta il 24% delle emissioni globali.
Germania e Polonia vogliono un fondo Ue per la transizione ecologica e la decarbonizzazione? Bene, questo fondo deve riguardare anche l’ex Ilva. La Commissione deve sostenere un progetto che preveda la chiusura dell’area a caldo e il consolidamento delle lavorazioni a freddo. A Taranto si gioca una partita centrale per il futuro dell’Europa, una partita in cui dobbiamo dimostrare che una nuova economia, pulita e sostenibile sotto tutti i punti di vista, è possibile. Ecco perché Bruxelles non può voltarsi dall’altra parte”.