“L’azienda sta dando seguito a quanto garantito nel confronto di ieri sera: i pagamenti degli autotrasportatori sono stati effettuati nella quasi totalità della platea complessiva nella misura del 70% del fatturato, mentre per l’indotto nelle sue varie articolazioni la situazione è diversa. Finora siamo nell’ordine del 50% circa delle imprese interessate ma confidiamo nel soddisfacimento graduale, nelle prossime 24/48ore, della totalità dei fornitori, e in questo caso parliamo del pagamento del 100% delle fatture scadute e non dell’intero fatturato.
E’ quanto dichiara Antonio Marinaro, Presidente di Confindustria Taranto, a seguito dell’incontro tenuto oggi con i referenti di Arcelor Mittal Italia sulla vicenda dei pagamenti alle imprese dell’indotto, in presidio permanente e autogestito, da lunedì scorso, davanti alla portineria C dello stabilimento.
“Prendiamo atto della disponibilità di Arcelor Mittal Italia a sbloccare una situazione che era divenuta insostenibile e confidiamo nel mantenimento degli impegni. Tuttavia, il clima davanti allo stabilimento rimane di estrema tensione perchè le aziende dell’indotto, in presidio spontaneo e autogestito da lunedì scorso, stanno cercando di governare una situazione di altrettanta esasperazione da parte dei loro dipendenti in attesa delle mensilità loro spettanti. Oltre a questo aspetto tutt’altro che marginale, le imprese rivendicano una identica valenza di fronte all’azienda siderurgica e respingono la suddivisione operata dalla stessa Ami fra aziende ritenute “strategiche” ed altre non strategiche. Una catalogazione che anche da parte di Confindustria viene ritenuta non accettabile in quanto tutte le nostre aziende sono da ritenersi strategiche, al di là del loro ambito di attività e della loro dimensione. Si tratta pertanto di un aspetto non trascurabile che, in questa vicenda così complessa, necessita di un dovuto chiarimento.
E sempre a proposito di chiarezza, torno a dire che Confindustria Taranto ha riferito ad Ami che il presidio autogestito – col quale ho avuto modo di affrontare diversi nodi cruciali- pur rimanendo permanente fino a che non saranno saldati tutti i pagamenti, garantirà la messa in sicurezza degli impianti e l’accesso delle materie prime in stabilimento, non inficiando minimamente sulla continuità produttiva dello stesso. La prosecuzione corretta di tutte le attività del centro siderurgico non è mai stata messa in discussione.
Intanto, è presumibile che torneremo ad incontrare l’azienda entro la giornata di domani per verificare l’andamento dei pagamenti e il timing di quello che si andrà a saldare progressivamente verso tutte le aziende dell’indotto”.
Parte la campagna Taxi Roma per Taranto
Sarà avviata domani la campagna di sensibilizzazione denominata “Taxi Roma per Taranto” che prenderà il via dalla sede della Cooperativa Radiotaxi Samarcanda 5551 sita in via della Magliana Nuova 302 in Roma;
Quasi cento tassisti romani hanno raccolto l’invito del loro collega Roberto Vici mostrando grande sensibilità e volontà di supportare le famiglie tarantine vittime della grave ingiustizia che sta colpendo la città jonica. Un banner con la scritta “I BAMBINI DI TARANTO VOGLIONO VIVERE” sarà il messaggio che girerà, grazie ai taxi, in tutta la città di Roma.
“Noi vogliamo una vera Riconversione. Taranto deve essere risarcita da anni di sfruttamento che hanno generato solo regressione economica. Rifiutiamo il ricatto salute o lavoro. Uno Stato che si può definire tale deve garantire entrambi. Riconversione e bonifica sono possibili. Salvaguardia della salute e dei posti di lavoro non sono un’utopia. A questo deve lavorare un Governo che mostra di occuparsi dei cittadini e non dell’interesse di Multinazionali e Banche.”
Nicola Zingaretti a Taranto
“La presenza del Segretario nazionale del PD Nicola Zingaretti nella nostra città alla vigilia del Consiglio dei Ministri previsto per il cantiere Taranto rappresenta un tassello importante affinché possa essere definito con chiarezza il perimetro di azione del Governo.
Quella di Zingaretti è stata una giornata di ascolto per definire le proposte che saranno presentate dal Partito Democratico e che, siamo convinti, saranno accolte da tutto il Governo.
L’obiettivo deve essere un siderurgico compatibile con la salute di una città che dovrà integrare il suo attuale modello di sviluppo ponendosi nuove sfide ambientali.
In questo contesto è stato particolarmente significativo l’incontro approfondito con il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, prima frontiera istituzionale nel territorio.
Solo da un confronto con chi vive in prima persona i problemi della città potrà essere avviato su basi solide un nuovo inizio per Taranto, che rappresenta l’unica strada possibile per tenere insieme il diritto alla salute e il diritto al lavoro.”
E’ quanto ha dichiarata Giampiero Mancarelli Segretario provinciale del PD Taranto.
I sindacati degli edili contro il blocco alla portineria imprese
Le organizzazioni sindacali provinciali di categoria degli edili di CGIL, CISL e UIL hanno scritto oggi all’ANCE di Taranto, alla Confindustria e al Prefetto di Taranto, Bellomo.
Oggetto della missiva è il disagio tra i lavoratori, a cui viene impedito l’accesso in fabbrica, per il perdurare del blocco nelle portinerie appalti di Arcelor Mittal Italia di Taranto.
Nella nota i segretari di FILLEA CGIL, Francesco Bardinella, FILCA CISL, Antonio Delle Noci e FENEAL UIL, Antonio Guida, chiedono: il pagamento immediato delle retribuzioni dei lavoratori, di mettere in campo tutte le iniziative utili affinché sia consentito ai lavoratori di recarsi sul proprio posto di lavoro, e di farsi carico di tutte le giornate in cui ai lavoratori è stato impedito l’accesso allo stabilimento.
In assenza di tempestivo riscontro – scrivono i sindacati – ci attiveremo per promuovere iniziative di mobilitazione.
Chiesto inoltre un incontro urgente al Prefetto di Taranto.
Peluso (CGIL) a Confindustria: “Quel blocco usando l’anello più debole”
“Farsi forti usando l’anello più debole della catena: i lavoratori. Tutto senza una prospettiva futura, una risposta adeguata alla sfida a cui Taranto è chiamata e sottraendo alla stessa dignità dei lavoratori l’opportunità di essere protagonisti di questo momento con le loro legittime istanze, le loro preoccupazioni, il loro punto di vista, attraverso i loro rappresentanti sindacali regolarmente eletti.”
Sono le parole che il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, pronuncia riferendosi al perdurare del blocco davanti alle portinerie imprese dello stabilimento ex ILVA, da parte delle aziende dell’indotto.
“Avevamo offerto a Confindustria, insieme a CISL e UIL, la possibilità di concordare azioni comuni che tenessero assieme tutti i difficili pezzi di un puzzle che smembrato in questi termini rischia di “minimizzare” le azioni e le risposte. L’invito a muoverci assieme rivendicando anche la legittima richiesta delle imprese di essere pagate per i loro servizi, era inoltre un presupposto che ci avrebbe consentito di essere meno deboli, meno frammentati e traguardare obiettivi condivisi – dice Peluso – E’ evidente che la proposta è stata rifiutata e che a quelle imprese non interessa molto la vertenza d’assieme, con tutte le sue drammatiche sfaccettature, ma solo ed esclusivamente il contingente bisogno di far cassa.”
“Un atto che getta disonore su una richiesta seppur legittima – ribadisce Peluso – perché non si possono pagare i lavoratori per lasciarli a casa, oppure porli in libertà senza sapere se quelle giornate saranno pagate o meno, o peggio ancora usare gli stessi come scudo umano davanti alle portinerie. Tutto ciò non potrà essere privo di conseguenze nei rapporti tra le imprese locali e i lavoratori, considerati anello debole e ininfluente anche nel gioco di sponda delle istituzioni regionali che assicurano interventi diretti alle imprese e dimenticano, però, troppo spesso di ascoltare quegli operai.
Confindustria e imprese – conclude Peluso – rimuovano immediatamente i blocchi e mostrino quella maturità che questo pur difficilissimo momento richiede.”