“Subito dopo le informazioni rese note al tavolo di trattativa dal Governo, abbiamo chiesto all’azienda di rivedere i termini della proposta perché riteniamo possibile l’individuazione di margini che rendano credibile e fattibile la trattativa con le parti sociali, e diano all’Ilva e alla siderurgia italiana le garanzie necessarie a tutela del lavoro, dei lavoratori, dei territori coinvolti, dell’ambiente, di una produzione di qualità”.
Così la vice ministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova in alcune delle dichiarazioni rese alla stampa nel corso della giornata odierna, che ha visto l’annullamento del tavolo di trattativa sull’Ilva.
“La posta in gioco è altissima”, ha proseguito la vice ministro, “e per questo è necessaria la massima assunzione di responsabilità”.
“Con una battuta ho detto che mi auguro una proposta industriale definita più dagli investitori che dai loro studi legali. Questo per dire che, come l’esperienza mi insegna, se tutte le parti al tavolo condividono lo stesso obiettivo, è meno complicato giungere al risultato. In questo caso l’obiettivo è la salvaguardia dei lavoratori e il rilancio di un pezzo fondamentale dell’economia italiana. E’ interesse di tutti giungere ad una soluzione positiva della trattativa che garantisca la sostanziale continuità e il riconoscimento della struttura retributiva, così come in sede di aggiudicazione – ha aggiunto la vice ministro-. Altrettanto chiaro è che chi non sarà assunto in Ilva resterà in capo all’Amministrazione straordinaria, che a questo fine dispone già di una dotazione di risorse pari a 1miliardo 83milioni, e sarà impiegato nelle bonifiche e nelle opere di ambientalizzazione, anche dopo un programma mirato di formazione.
Giova ribadire che il termine di durata del programma dell’amministrazione straordinaria è vincolato all’attuazione del Piano, ovvero fino al 2023, e che i Commissari straordinari sono autorizzati ad individuare e realizzare ulteriori interventi di decontaminazione e risanamento ambientale non previsti nell’ambito del Piano ma allo stesso strettamente connessi, anche mediante formazione e impiego del personale delle società in amministrazione straordinaria non altrimenti impegnato, allo scopo di favorire il reinserimento del personale stesso nell’ambito del ciclo produttivo”.