“Prima di essere portavoce ero un imprenditore agricolo. Un agricoltore. Lo sono e lo sarò sempre. È la mia identità. Per chi come me ha vissuto e lavorato nel mondo dell’Agricoltura sa bene cosa significa convivere con la paura che un giorno possa accadere qualcosa ai figli della propria terra, alle coltivazioni, ai prodotti, alle piante. Ed è per questo che, anche se con il magone nel cuore per quello che bisognerà fare, dobbiamo affrontare il dramma della Xyella con senso di responsabilità e fermezza scientifica”, è la premessa che fa Gianpaolo Cassese alla conferenza stampa del M5S sull’emergenza xylella che da anni sta ormai attanagliando la Regione Puglia.
“Bisogna superare il “Decreto Martina”- dice Cassese – è indispensabile che Governo nazionale, Regione, Comuni, Consorzi, Ricercatori, Agricoltori e Cittadini, formino una efficiente “rete operativa” per gestire e contenere il tutto in modo condiviso”.
Questi i 10 punti proposti dal M5S sulla Xyella
1) Buone pratiche agricole, con potature biennali e ove si renda necessario senza cagionare stress agli alberi con tagli di grosse dimensioni che causano effetti opposti, procedere al taglio ripetuto delle piccole branchette che producono sintomi da disseccamento;
2) Diserbo meccanico eseguendolo ovunque possibile nel periodo giovanile di sviluppo del vettore philaenus spumarius meglio noto come “sputacchina”;
3) Diserbo con tecniche innovative nelle aree pubbliche e in quelle marginali difficilmente raggiungibili attraverso il ricorso a prodotti non residuali oppure ricorrendo alla già collaudata tecnica del pirodiserbo o alla innovativa tecnica del vapore d’acqua ad alta temperatura la cui fattibilità è già oggetto di studio e approfondimento;
4) Trattamenti con prodotti fitosanitari sostenibili nelle fasce di contenimento nei periodi di diffusione degli adulti di Philaenus spumarius. Tali prodotti devono manifestare efficacia verso il vettore e al contempo contemperare le esigenze delle aziende in Biologico, limitando i trattamenti obbligatori a due secondo tempi e modalità previsti dalle norme vigenti e usando principi attivi compatibili con l’ambiente e la salute. Deve essere garantito all’agricoltore un abbattimento dei costi per l’acquisto di questi presidi fitosanitari che copra il gap con i prodotti convenzionali attraverso aiuti economici. E’ necessario attuare qualsiasi misura di profilassi nelle aree indenni attraverso il ricorso a pratiche colturali e strategie agronomiche atte a migliorare le condizioni di vita dell’olivo;
5) Interventi chirurgici di eradicazione delle piante infette nelle fasce di contenimento, dato che gli alberi colpiti da Xylella sono ulteriori fonti di inoculo. A tal proposito occorre recuperare le risorse necessarie per aumentare e rendere più efficienti i monitoraggi, dando costante e trasparente informazione agli agricoltori e ai cittadini. L’espianto deve essere condotto con tempi e modi idonei. Devono essere salvaguardati gli ulivi monumentali, per i quali occorre prevedere idonee procedure di isolamento fisico per impedire che siano presidi di contagio;
6) Reimpianto nella zona infetta con cultivar ritenute idonee che manifestano tolleranza/resistenza al batterio, incentivando lo studio e la ricerca sul germoplasma autoctono e l’individuazione di semenzali locali che manifestino resistenza/tolleranza al disseccamento;
7) Rigenerazione del paesaggio dell’olivo e ricostruzione paesaggistica delle aree maggiormente colpite che tenga conto dei caratteri identitari del paesaggio pugliese e delle esigenze di carattere sociale ed economici;
8.) Monitoraggi estesi e ripetuti della Regione, eseguiti con modalità idonee anche per studi geostatistici, che possano consentire di studiare come il fenomeno si propaga nello spazio, in modo da arginare più efficacemente le eventuali direttrici di propagazione;
9) Controlli tempestivi ed efficaci sull’adempimento delle azioni di controllo del vettore, con sanzioni ed esecuzione in danno;
10) Ricerca scientifica multidisciplinare mirata alla comprensione della diffusione e gestione di Xylella f.
Misure Economiche.
Per un serio e giusto contenimento della diffusione della Xylella occorrono cospicui finanziamenti pubblici: europei, ministeriali, regionali. Occorre intervenire con logiche da gravi calamità naturali. Né si può pesare eccessivamente sui coltivatori, a partire dall’espianto a finire alle misure di lotta obbligatoria. Riteniamo pertanto indispensabili gli aiuti economici al comparto olivicolo interessato, con un occhio particolare ai piccoli agricoltori che costituiscono buona parte delle aziende agricole del territorio pugliese.
Si deve partire urgentemente con alcuni interventi: abbattimento della burocrazia, misure finanziarie e fiscali idonee, risarcimento danni da xylella, accesso alle risorse del Fondo di solidarietà nazionale, postegrazione dei mutui, incentivi e aiuti per il rimboschimento, per le misure agroambientali e la rigenerazione paesaggistica. Risorse aggiuntive per i monitoraggi, i controlli e la ricerca scientifica.