L’esito delle elezioni al Parlamento europeo del 2014 determinerà, per la prima volta nella storia dell’Unione europea, chi sarà alla guida della Commissione europea, organo esecutivo dell’UE. Anche i candidati agli altri portafogli di competenze della Commissione dovranno superare un processo di rigoroso controllo parlamentare prima di poter assumere la carica.
Una volta determinata la composizione della Commissione, i deputati si dedicheranno ai loro principali compiti parlamentari: la formulazione delle leggi che incidono sulla vita quotidiana dei cittadini europei e l’approvazione del bilancio annuale dell’UE, poteri che condividono con il Consiglio dei ministri (i 28 governi nazionali dell’UE), un po’ come accade in un sistema bicamerale. Il Parlamento ha anche poteri di controllo o di supervisione sulle altre istituzioni dell’UE: controlla il loro operato e come spendono il denaro dei contribuenti. Da ultimo, ma non meno importante, il Parlamento funge da cassa di risonanza delle preoccupazioni della collettività e può inserire nuovi temi nell’agenda politica europea.
Ecco una panoramica delle responsabilità e dei poteri del Parlamento.
1. Procedura per la nomina della Commissione europea. Per la prima volta, gli Stati membri dell’UE dovranno tenere conto dei risultati delle elezioni europee prima di scegliere un presidente designato della Commissione. Queste le varie fasi della procedura:
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tenendo conto dei risultati delle elezioni europee, i capi di Stato o di governo degli Stati membri propongono un candidato alla carica di presidente della Commissione;
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il candidato presenta i suoi orientamenti politici (in pratica, un manifesto) al Parlamento;
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il candidato deve essere approvato dalla maggioranza assoluta dei deputati (376 su 751); se approvato, il candidato è considerato “eletto” dal Parlamento; se non è approvato, gli Stati membri devono presentare un nuovo candidato;
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il presidente eletto e i governi nazionali dell’UE concordano insieme un elenco di candidati per gli altri portafogli di competenze della Commissione (uno per ogni paese);
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i candidati sono sottoposti ad audizioni di conferma al Parlamento (queste audizioni non sono formalità: in passato il Parlamento ha respinto candidati che riteneva inadatti);
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il presidente e gli altri commissari, come organo complessivo, sono quindi sottoposti a un unico voto di approvazione da parte del Parlamento che richiede la maggioranza semplice (maggioranza dei voti espressi);
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se approvata dal Parlamento, la nuova Commissione è formalmente nominata dai capi di Stato o di governo dell’UE.
2. Poteri legislativi. I deputati al Parlamento europeo sono i legislatori dell’UE: senza il loro contributo e la loro approvazione, la stragrande maggioranza delle leggi europee non possono essere adottate. Con il trattato di Lisbona del 2009, il Parlamento ha acquisito un potere effettivo in settori importanti e decisivi, in particolare l’agricoltura e le libertà civili, per i quali in precedenza aveva solo un ruolo consultivo.
I principali tipi di potere legislativo sono i seguenti:
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Procedura legislativa ordinaria: conosciuta anche come “codecisione”, è la principale procedura legislativa dell’UE, utilizzata per elaborare e adottare quasi tutte le leggi europee (in circa 70-80 aree). Essa conferisce al Parlamento il potere di accettare, respingere o modificare progetti legislativi riguardanti il mercato unico, l’ambiente, la protezione dei consumatori, le libertà civili, l’agricoltura, i trasporti, la ricerca e altri settori. Durante l’attuale legislatura, ad esempio, i deputati hanno esercitato il loro peso in termini legislativi per insistere a favore di regole più rigorose in materia di protezione dei dati, per la fissazione di un limite per i bonus dei banchieri e per un maggiore controllo democratico sul nascente sistema di governance economica dell’UE.
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Consultazione: per alcuni tipi di legislazione (ad esempio in materia di fisco, concorrenza e nuovi membri dell’area dell’euro), il Parlamento si limita a esprimere un parere consultivo. Tuttavia, il numero di settori disciplinati da questa procedura si è ridotto notevolmente e la maggior parte della legislazione rientra attualmente nella procedura di codecisione.
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Approvazione: quando l’UE intende accogliere nuovi Stati membri o concludere accordi con paesi terzi, è necessario un sigillo di approvazione del Parlamento, anche se quest’ultimo non può modificare i singoli dettagli di tali accordi. Nella legislatura in corso, i deputati hanno respinto l’accordo commerciale anticontraffazione (ACTA) e hanno rifiutato di acconsentire al trasferimento di dati bancari verso gli Stati Uniti attraverso la rete SWIFT.
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Diritto d’iniziativa: il Parlamento può chiedere alla Commissione di proporre una nuova legislazione e spesso si avvale di questa prerogativa dopo aver esaminato il programma di lavoro annuale della Commissione.
3. Poteri di bilancio. Politiche europee come l’agricoltura, lo sviluppo regionale, l’energia, i trasporti, l’ambiente, l’aiuto allo sviluppo e la ricerca scientifica beneficiano tutte di finanziamenti dell’UE. Per questa ragione le previsioni di spesa a lungo termine da iscrivere nel bilancio dell’Unione europea devono essere approvate dai governi nazionali e dai deputati europei. Ogni anno, le due parti definiscono insieme come sarà speso il bilancio annuale.
Il Parlamento è anche responsabile di controllare, in seguito, se il denaro dei contribuenti è stato utilizzato come previsto e di approvare la chiusura dei conti, se si reputa soddisfatto. In numerose occasioni ha chiesto controlli più rigorosi e nel 1999 ha costretto l’intera Commissione a dimettersi per una cattiva gestione del bilancio.
4. Controllo democratico e poteri di vigilanza. Una funzione fondamentale di qualsiasi parlamento è il controllo esercitato sugli altri rami del potere, al fine di garantirne la responsabilità democratica. Il Parlamento europeo svolge questo compito in una serie di modi diversi.
Poteri di nomina. Oltre al suo ruolo chiave nelle elezioni della Commissione, il Parlamento svolge audizioni del presidente e dei membri del comitato esecutivo della Banca centrale europea e dei candidati alla Corte dei conti.
Controllo parlamentare della BCE. Per garantire la responsabilità della politica monetaria europea, il presidente della Banca centrale europea riferisce alla commissione per gli affari economici e monetari ogni tre mesi e presenta inoltre al Parlamento la relazione annuale della Banca. Nella sua nuova veste di autorità di vigilanza bancaria dell’UE, la BCE sarà soggetta a un rigoroso controllo parlamentare da parte dei deputati, ai quali sarà inoltre conferito il potere di approvare i vertici dell’organismo di vigilanza.
Inchieste parlamentari. Il Parlamento ha il potere di istituire commissioni temporanee, ad esempio per indagare un tema d’interesse pubblico (recentemente vi è stato il caso della commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro) o per esaminare presunte violazioni o casi di cattiva amministrazione del diritto comunitario.
Interrogazioni parlamentari. Per far sì che le altre istituzioni dell’UE rispondano del proprio operato, i deputati possono presentare interrogazioni orali e scritte. In tal modo, la Commissione e il Consiglio sono regolarmente costretti a rispondere a domande, fornire informazioni dettagliate o partecipare a dibattiti in Parlamento su questioni politiche specifiche.
5. Politica estera e diritti umani. L’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’UE (PESC) è politicamente responsabile nei confronti del Parlamento, che ha il diritto a essere informato e consultato in merito a tale politica e può inoltre avvalersi dei suoi poteri di bilancio per determinarne la portata e l’ambito.
Il consenso del Parlamento è necessario per qualsiasi allargamento dell’UE e per la conclusione di accordi commerciali, nonché di accordi internazionali di altri tipi, con paesi terzi. I deputati dedicano inoltre notevoli sforzi alle questioni relative ai diritti umani e alla promozione dei valori democratici in tutto il mondo; l’assegnazione del premio Sakharov per la libertà di pensiero è il momento saliente dell’attività del Parlamento in questo settore.
6. Petizioni. Il PE sostiene la trasparenza e l’accesso del pubblico all’universo, talora labirintico, di Bruxelles. Ogni cittadino europeo ha il diritto di presentare una petizione ai deputati su problemi ambientali, controversie con le autorità doganali, trasferimenti di diritti pensionistici e altre questioni, purché rientrino nelle competenze dell’Unione europea. Il pubblico può anche rivolgersi al Mediatore europeo, una figura indipendente nominata dal Parlamento, che ha il potere di indagare su accuse di cattiva amministrazione o abusi di potere da parte di un’istituzione dell’UE.
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