«Le lavoratrici e i lavoratori di Isolaverde hanno resistito in condizioni difficilissime per mesi, con la speranza che la loro situazione avesse un epilogo positivo. Nonostante i tanti sacrifici, però, quello che sta accadendo ha il sapore amarissimo della sconfitta: sono in attesa della notifica delle lettere di licenziamento che trascinerà 215 famiglie nella disperazione.» A ricordarlo in una nota è l’Onorevole Donatella Duranti.
«Un epilogo – ribadisce la parlamentare ionica – che si doveva e si poteva evitare, c’erano le condizioni per salvare una Societa’ con funzioni importanti per l’intera comunità jonica. I dipendenti di Isolaverde e le loro oo.ss hanno messo in campo con grande dignità ogni azione possibile, hanno chiesto aiuto alle istituzioni locali, regionali e nazionali, ai rappresentanti politici, si sono appellati alla Provincia e – quando sembrava che i vari tasselli per una soluzione positiva fossero tutti al loro posto – è arrivata la doccia fredda.
Considero inaccettabile che le forze politiche che governano la Provincia non si siano assunte le proprie responsabilità e abbiano, al contrario, chiuso nel peggiore dei modi la vertenza. Ritengo inconcepibile e gravissimo il comportamento pilatesco del presidente Tamburrano che, dopo aver chiesto ed ottenuto l’intervento del governo nazionale, non ha dato corso agli impegni assunti, e del PD locale che insieme a Tamburrano governa l’Ente.
Come spiegano i rappresentanti del PD, che hanno fortemente voluto quella Presidenza e che ne condividono le attività di governo, il loro silenzio e la loro accondiscendenza? Perché non sono intervenuti per scongiurare l’esito della vertenza e non hanno richiamato Tamburrano alle proprie responsabilità? Perché continuano a tacere assumendo un atteggiamento avulso persino dalle decisioni del governo nazionale a guida dello stesso PD?
Giudico irresponsabile – prosegue l’On. Duranti – quello che è avvenuto ed urgente e praticabile un cambio di passo per salvare tutti i posti di lavoro: si mettano in atto le procedure necessarie a portare la Società fuori dalla liquidazione; si recuperino gli impegni del governo nazionale, della Regione e del Comune di Taranto. E’ ancora possibile e, soprattutto, doveroso dopo che per mesi si sono diffuse rassicurazioni, promesse e impegni, salvo fare spallucce all’ultimo momento e far saltare il banco.
La smetta Tamburrano di fare la vittima, le uniche vittime di questa situazione sono i 215 lavoratori. La smetta il PD di fare lo struzzo, prima o poi dovrà tirare fuori la testa e, allora, sarà costretto ad affrontare il giudizio politico sul suo operato.»