«Dinanzi all’ennesimo (il decimo!) decreto Ilva, abbiamo presentato una dettagliata Pregiudiziale di Costituzionalità.» A dichiararlo è la Onorevole Donatella Duranti di Sinistra Italiana/SEL.
«Non è più possibile – afferma la parlamentre ionica – affrontare la perdurante e gravissima emergenza sanitaria ed industriale con provvedimenti di urgenza – che già in passato hanno mostrato tutti i loro limiti – e che oltremodo ledono in maniera pesante la nostra Carta Costituzionale.
Con questo provvedimento, nello specifico, si modifica il decreto del gennaio 2015 estendendo l’immunità penale ed amministrativa, oltre che ai Commissari ed ai delegati alle applicazioni delle prescrizioni AIA (misura già duramente contestata), addirittura all’affittuario/acquirente. In questo modo, oltre al ledere il principio fondamentale di eguaglianza dinanzi alla Legge (articolo 3), si estende dal pubblico al privato la configurazione di un “diritto di disastro” – previsto in capo ai soggetti i cui comportamenti risultano tutelati da presunzione di liceità.
Oltremodo – prosegue l’On. Duranti, in maniera inaccettabile, si proroga fino a 18 mesi (e quindi in sostanza sino al 2019) il termine fissato per la completa attuazione del piano ambientale, già prorogato sino al giugno 2017. In tal modo si violano le tutele costituzionali riguardanti la tutela dell’ambiente naturale, l’obbligo di tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività e l’obbligo all’impedimento di iniziative economiche che utilizzino modalità tali da arrecare danno alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità umana.
Come se non bastasse, si viola palesemente la normativa comunitaria in materia ambientale.
Fa specie inoltre l’istituzione di un comitato di non meglio definiti “esperti” – composto da “tre componenti scelti fra soggetti di comprovata esperienza in tutela di ambiente ed impianti siderurgici” – che avrà il delicatissimo compito di esaminare e valutare i piani ambientali presentati dai possibili acquirenti, privatizzando di fatto una funzione tipica e specifica in capo al Ministero dell’Ambiente.
Per ultimo, contestiamo il passaggio dedicato alle coperture finanziarie in quanto non si affronta in maniera specifica e credibile il nodo legato al risanamento e rilancio dello stabilimento, mentre come contraltare si prevede che sia l’amministrazione straordinaria a restituire allo Stato il cosiddetto prestito ponte, materializzando di fatto un “regalo” ai privati di 400 milioni di euro a scapito delle casse pubbliche.
Il decreto è al vaglio delle commissioni ambiente e attività produttive per approdare in Aula dove sarà, probabilmente, licenziato entro i primi giorni di luglio.
Faremo anche questa volta – conclude la la Onorevole Donatella Duranti di Sinistra Italiana/SEL – la nostra battaglia parlamentare per denunciarne la gravità e ostacolarne la conversione.»