Arrivano le prime condanne per i protagonisti di un articolato sistema di spaccio di stupefacenti che aveva il fulcro a Grottaglie. Le indagini cominciarono nel 2011, quando i poliziotti di Grottaglie constatarono un aumento dello spaccio di stupefacenti nella Città delle Ceramiche; prese così il via l’operazione “Reset”, conclusa a marzo del 2014 con quasi una trentina di arresti.
Arrivano oggi le prime condanne inflitte a otto imputati che hanno optato per il rito abbreviato; la più pesante delle pene comminata dal GUP del Tribunale di Taranto è di 12 anni di reclusione, inferiori le altre pene inflitte ad altri cinque imputati, che vanno dai nove ai sei anni. Più lievi le condanne per altri due imputati, condannati a pene dai due ai tre anni mentre per i dieci imputati che hanno scelto il processo ordinario le udienze cominceranno il 5 maggio. Le indagini del Commissariato di Polizia di Grottaglie portarono alla luce una organizzazione complessa e imponente, in grado di operare anche in centri abitati vicini a quello grottagliese; fondamentale la testimonianza della madre di uno dei giovani assuntori ma soprattutto le intercettazioni telefoniche grazie alle quali gli investigatori hanno acquisito i necessari riscontri che hanno permesso di definire i ruoli degli indagati e le ramificazioni dell’organizzazione.