«Oggi in Puglia se abiti in un comune al di sotto dei quarantamila abitanti e di notte hai bisogno di un farmaco da banco, come una tachipirina, potresti vedertelo negato dalla farmacia di turno, in assenza di ricetta medica urgente.» Lo dichiara Francesca Franzoso, consigliere regionale di Forza Italia, firmataria della proposta di legge giunta oggi sul tavolo della terza Commissione regionale.
«Il discorso cambia, invece – aggiunge la consigliera azzurra, se sei residente in una grande città: in quel caso l’erogazione del farmaco è garantita. Una disparità di trattamento, questa, che oltre che generare disagi, contribuisce anche a creare la distinzione tra cittadini di serie “A” e di serie “B”.
La legge sulla “Disciplina dei turni e degli orari del servizio farmaceutico”, incardinata in Commissione Sanità invece, punta a semplificare la vita ai cittadini e superare le disuguaglianze».
«Oggi, prosegue Franzoso- la farmacia aperta per turno di servizio “a chiamata”, effettua la propria prestazione soltanto al cittadino fornito di ricetta dichiarata urgente o redatta dalla guardia medica. La proposta di legge, invece, punta a consentire l’erogazione del servizio anche per i farmaci per cui non c’è obbligo di prescrizione. Esattamente come accade già in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Una modifica necessaria, all’attuale sistema se si ragiona nei termini per cui la necessità di un farmaco e il tempestivo intervento del farmacista sono inscindibilmente connessi».
La proposta di legge che non comporta oneri nel bilancio regionale, si muove non solo nell’interesse dei cittadini utenti, ma anche dei farmacisti: evita infatti che questi incorrano nel reato di “interruzione di servizio pubblico di pubblica necessità”».
L’iter,avviato oggi – conclude la Franzoso, proseguirà nelle prossime sedute di commissione con le audizioni propedeutiche alla discussione della proposta di legge , come disposto dal presidente Giuseppe Romano, che ringrazio. Confido, nell’interesse di tutti i pugliesi, che il testo possa presto arrivare in aula per il dibattito e il voto finale».