Discarica rifiuti
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Il progetto di Ecolevante non può essere accettato. Perché l’immissione in discarica del percolato prodotto e trattato, è da considerare una vera e propria operazione di smaltimento, che impone di verificare se il percolato prodotto dall’impianto rispetti tutti i criteri di ammissibilità in una discarica per rifiuti speciali non pericolosi qual è appunto il III lotto della discarica Ecolevante.” Lo afferma un comunicato congiunto di Vigiliamo per la Discarica, Sud in movimento e Idea comune, che prosegue: “Non può essere accettato. Perché il III lotto non prevede l’immissione del percolato trattato, tanto che il percolato fino ad ora prodotto è stato portato via per essere trattato e smaltito in impianti appositi.

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Perché l’asportazione del percolato, fino ad ora attuata, ha attenuato la pericolosità della discarica, che invece aumenterebbe a causa dell’impianto di trattamento e dello smaltimento in discarica del percolato trattato.

Perché il trattamento del percolato e lo smaltimento nella stessa discarica del materiale residuale accrescerebbe le esalazioni maleodoranti a danno dei residenti nei diversi agglomerati urbani, dei cittadini di San Marzano e di alcune zone di Grottaglie prossime alla discarica, degli utenti del centro per disabili in contrada Amici e dei frequentatori del Santuario Madonna delle Grazie;

Inoltre a Ecolevante la Provincia ha inoltrato diffida di adeguare le garanzie finanziare per poter continuare a smaltire data “la particolare pericolosità dell’attività” , infatti le fideiussioni servono in caso di incidente ambientale e per i controlli trentennali dopo la chiusura.

A discarica quasi esaurita – afferma ancora il comunicato congiunto di Vigiliamo per la Discarica, Sud in movimento e Idea comune – non si vede la ragione di un simile impianto. E l’impianto stesso, insieme all’elevata pericolosità del percolato residuale che verrebbe smaltito, accrescerebbe il carico di impianti pericolosi in una zona confinante con il Parco delle Gravine, a rischio idrogeologico, e attraversata dalla condotta cantagallo dell’Acquedotto pugliese.

Infine non è da escludere che, qualora l’autorizzazione in esame non fosse negata, ulteriori e svariate richieste potrebbe avanzare Ecolevante spa per ottimizzare i costi dell’impianto, anche in considerazione del fatto che ha recentemente ripresentato, dopo che le era stata negata, la richiesta di ampliamento per una cava di grandi dimensioni in contrada Amici, attigua al III lotto (Burp n.28 del 27.2.2014).

Tutte queste ragioni sono contenute nelle memorie presentate da Etta Ragusa e Ciro D’Alò anche a nome di Idea comune, e sono state spiegate in sede di conferenza di servizi.

Mentre il parere tecnico formulato dal prof. Petruzzelli, su incarico del sindaco Alabrese, “non contiene ragioni per il diniego” , come ha fatto rilevare il rappresentante di Ecolevante nella precedente conferenza di servizi del 29 aprile u.s.

E il sindaco di Grottaglie lo ha depositato ugualmente, nonostante il parere contrario espresso dai consiglieri di minoranza della seconda commissione nella riunione del 28 aprile u.s., perché è in totale contrasto con la condizione posta dalla seconda commissione, quella che l’incarico poteva essere affidato al prof. Petruzzelli unicamente “ai fini di supportare un parere non favorevole” , come si legge nello stesso verbale della commissione riunitasi il 17 aprile scorso.

Pertanto – conclude il comunicato congiunto di Vigiliamo per la Discarica, Sud in movimento e Idea comune – i consiglieri Ragusa e D’Alò chiederanno la convocazione urgente della seconda commissione, oltre che per conoscere il verbale di quanto discusso nella conferenza di servizi del 19 giugno, anche per continuare, dopo oltre tre settimane che la seconda commissione non viene convocata, la discussione sulla richiesta della cava in contrada Amici.”

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