«Ci sono notizie certe che parlano delle presenza del batterio in altre parti d’Europa. Pare che in Francia, dopo il caso della Corsica, sia stato trovato un ceppo anche a Nizza. Eppure, il monitoraggio dell’Ue negli stati membri partirà solo a gennaio.» Lo dichiara l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, in merito alle notizie circolate a margine della primo giorno di riunione del Comitato fitosanitario permanente di Bruxelles, che tra oggi e domani dovrà valutare eventuali nuove misure per fronteggiare i rischi connessi alla diffusione della Xylella in Europa.
«Questa situazione – prosegue la D’Amato – dimostra innanzitutto che azioni estreme come gli abbattimenti di massa non erano necessarie, dato che il batterio si è diffuso a prescindere. E dimostra anche che il governo Renzi ha fallito su tutta la linea a scapito della Puglia, non avendo avuto il coraggio di opporsi a misure Ue che, come detto da noi fin dall’inizio della vicenda, erano eccessive, dannose e soprattutto inutili.
Sul tavolo, c’è anche la questione vite: Il Comitato fitosanitario dell’Ue – è l’appello dell’eurodeputata tarantina – acquisisca i dati del Cnr, che sono in possesso anche dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, ed escluda con effetto immediato la vite dalle piante a rischio Xylella. Ormai c’è l’evidenza scientifica che la vite non è intaccata dal batterio e che può essere commercializzata senza alcun pericolo.
L’agricoltura pugliese – conclude la D’Amato – non può subire ulteriori danni, soprattutto se causati da scelte sbagliate e dai ritardi di un organismo Ue, il Comitato fitosanitario, che non parla con un altro ente dello stessa Ue, ossia l’Efsa. Sarebbe un drammatico paradosso burocratico consumato sulla pelle dei pugliesi».