“Lo diciamo da sempre: i fondi europei per lo sviluppo dei nostri territori, come il Fesr o i fondi della Politica agricola comune, non devono venire conteggiati nei calcoli del Patto di stabilità.” Lo dichiara l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, a margine di un’audizione in commissione Affari regionali al Parlamento europeo a Bruxelles.
“In altre parole – spiega l’esponente pentastellata ionica, queste risorse così importanti per il nostro futuro, non possono essere imbrigliate dai limiti di deficit, dall’austerity. Adesso, questa nostra battaglia sembra aver finalmente fatto breccia li’ dove i falchi del rigore hanno finora agito indisturbati: la Commissione europea. Risponendo a una mia domanda nel corso di un’audizione al Parlamento europeo, il direttore della Dg Regio della Commissione Ue, Marc Lemaitre, ha ammesso che a Bruxelles stanno prendendo in considerazione lo scorporo dei fondi strutturali dal Patto, citando espressamente le dichiarazioni della presidente designata, Ursula von der Leyen”.
“Lemaitre – aggiunge D’Amato – ha detto chiaramente che, anche per aumentare l’uso di tali fondi, occorre aumentare gli investimenti pubblici nel Mezzogiorno, oggi fermi allo 0,4% contro il 4% speso ogni anno dagli Stati membri dell’Europa centrale. E per farlo, diciamo noi, serve togliere dalla testa del governo la spada di Damocle dell’austerity e di un Patto ‘rigido’.
Von der Leyen ha promesso maggiore semplicità e maggiore flessibilità nell’applicazione del Patto. Continueremo a vigilare sulla nuova Commissione affinché le parole si trasformino in fatti concreti“.