«Il braccio di ferro tra i lavoratori e l’azienda è incomprensibile e non giustificato, soprattutto quando da parte dei lavoratori, rappresentati dai sindacati, è stata mostrata tutta la disponibilità umanamente possibile per andare incontro alle esigenze aziendali». Lo dichiara Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della Filcams Cgil di Taranto.
«Il braccio di ferro tra lavoro e impresa – prosegue il comunicato sindacale – mostra ancora una volta la faccia più triste di un’azienda che ha fatto dei valori della cooperazione, e quindi della condivisione, la propria bandiera, tanto da utilizzarla anche a fini commerciali con le campagne pubblicitarie nelle quali si invita le persone a fidarsi, perché parti integranti e non semplici clienti.»
“Eppure, ci chiediamo, cosa bisogna pensare se nonostante i lavoratori si siano mostrati disponibili a rinunciare a parte dei loro diritti, da parte della Coop Estense non c’è nessun segnale d’apertura, anzi, ha passato gli ultimi giorni a incontrare i lavoratori facendo un certosino lavoro di delegittimazione dei sindacati?”, continua D’Arcangelo, commentando anche la notizia che l’incontro al Ministero, previsto per oggi, si è risolto con un nulla di fatto, rimandando tutto al 16 giugno prossimo.
«La vertenza Coop Estense – conclude il comunicato della Filcams Cgil di Taranto, che in Puglia e Basilicata vuole scongiurare le esternalizzazioni, che metterebbero a rischio la posizione di ben 147 lavoratori, 147 famiglie, in Puglia e Basilicata, ha visto oggi la proclamazione dello sciopero, a cui hanno aderito non solo i lavoratori, ma tantissimi cittadini che hanno preferito non fare la spesa nei punti vendita dell’azienda emiliana.»
“Se il tempo speso per convincere i lavoratori a non scioperare fosse stato impiegato a trovare una soluzione alternativa ai licenziamenti, probabilmente a questo punto la vertenza sarebbe finita”, conclude D’Arcangelo.