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Antonio Iovine è uno dei boss forse più esperti ed attenti alla gestione economica e finanziaria della associazione mafiosa, un vero e proprio “ministro dell’economia della camorra”, come lo ha definito Roberto Saviano.

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Arrivato giovanissimo ai vertici della camorra campana, la sua testimonianza potrebbe cambiare per sempre le conoscenze degli inquirenti sugli intrecci tra la grande criminalità, l’economia e la politica. Conosciuto anche con il soprannome di “O’ ninno” per via del suo viso da adolescente, Antonio Iovine a 50 anni è considerato uno dei quattro capi del clan dei Casalesi, insieme a Francesco Bidognetti, Francesco Schiavone (conosciuto come Sandokan) e Michele Zagaria, ma soprattutto un tassello fondamentale per scoprire tanto le strategie militari che le manovre finanziarie della camorra.

A quanto si è appreso, Iovine sta collaborando da qualche giorno con la Procura della Repubblica di Napoli, facendo luce sul complesso delle attività e dei rapporti di uno dei più potenti clan di camorra, dalla gestione delle attività criminali, alle guerre fra clan ai rapporti con esponenti politici.

Condannato all’ergastolo in via definitiva al termine del processo “Spartacus”, il più importante contro i Casalesi, Iovine è stato arrestato dalla Polizia, dopo 15 anni di latitanza, nell’autunno del 2010 in un covo in una casa di Casal di Principe e per quattro anni è stato detenuto in regime di carcere duro.

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