“Da tempo noi avevamo segnalato l’assoluta anomalia nella gestione della Case di cura Divina Provvidenza a Bisceglie tanto da sottoporre all’ente il suggerimento, poi accolto, di richiedere l’amministrazione straordinaria per le grandi imprese. Oggi purtroppo siamo ad un punto di non ritorno”.
Così il Presidente uscente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando il crac delle Case di cura Divina Provvidenza, a Bisceglie, con sedi anche a Potenza e Foggia. “Questa situazione – ha continuato Vendola – è un gravissimo danno per quegli ammalati particolarmente fragili che proprio nel Don Uva avevano trovato una possibilità di ricovero e di assistenza”. Nel corso degli anni più volte – ha aggiunto Vendola – avevano provato ad addossare le responsabilità alla Regione e a strumentalizzare proprio le ansie dei lavoratori, conoscendo bene la nostra sensibilità e attenzione nei confronti dell’occupazione e del lavoro. Purtroppo, per noi non era possibile nessun intervento diretto se non ci fosse stato, prima di tutto, un punto di svolta e di trasparenza su una gestione che appariva decisamente anomala delle Case di cura Divina provvidenza”.
“L’operazione della Guardia di Finanza di questa mattina – ha concluso Vendola – e la raffica di arresti persino nel ceto ecclesiastico, oltre che in quello politico, è lo specchio del malcostume che si era pericolosamente insinuato sotto l’egida di una missione assistenziale, umanistica e solidaristica distorcendone i principi fondativi”.