Con l’emergenza CoronVirus stiamo vivendo un periodo straordinario, che ha costretto tutti noi a mettere in discussione abitudini e comportamenti quotidiani che ritenevamo consolidati.
Per analizzare alcuni aspetti di questo periodo e comprendere come affrontare al meglio i tanti disagi che comporta, abbiamo chiesto alla dottoressa Mariella Bruno, psicologa e psicoterapeuta e specializzata in psicoterapia umanistica e bioenergetica, di rispondere ad alcune nostre domande.
In questi due mesi abbiamo dovuto ridurre al minimo i rapporti personali, mentre sono giocoforza aumentati i rapporti virtuali, anche grazie ai social ed agli smartphone. Alcuni prevedono, anche in base ai primi report provenienti dai paesi asiatici che hanno vissuto il contagio prima di noi, un aumento delle crisi di coppia. Sembra quasi che tanti di noi non siamo più in grado di stare insieme con il proprio partner, ed affrontare con lui i disagi e le preoccupazioni che questo periodo di emergenza porta con sé.
L’emergenza coronavirus ci ha in qualche modo anche riportati indietro di qualche decennio: molti uomini si sono dedicati a lavori e riparazioni domestiche, tante donne hanno riscoperto il gusto di preparare torte o cuocere il pane in casa o hanno dedicato maggior tempo alle faccende domestiche. Abbiamo fatto di necessità virtù, ma possiamo anche parlare di una riscoperta di un aspetto che la vita frenetica prima del covid-19 aveva un po’ messo in ombra, concedendoci di ritrovare – all’interno del nostro domicilio – una sorta di oasi di tranquillità in cui riappropriarci del nostro tempo e dei nostri spazi.
Tra le fasce di popolazione che devono affrontare i disagi dell’emergenza CoronaVirus ci sono i bambini: niente scuola, niente incontri con gli amici, niente giochi per strada. In tanti si chiedono: “Come possiamo aiutarli a superare questo periodo?” La dottoressa Bruno ci suggerisce alcuni stratagemmi per affrontare malesseri e disagi, utilizzando il disegno e la fantasia con i più piccoli, oppure attraverso il dialogo ed il confronto con i ragazzi e gli adolescenti.
Nonostante la cosiddetta “Fase 2” sia cominciata da più di una settimana, a molti di noi non mancano motivi di preoccupazione: non solo per la salute a rischio, ma anche per le prospettive economiche che mettono in crisi lavoro e professioni. Il consiglio è quello di analizzare le necessità di cambiamento che questo periodo porta con sé; non solo smart working, didattica a distanza e nuove regole per i rapporti sociali, ma anche una vera e propria rivoluzione in tanti campi della nostra vita quotidiana dove ci può essere d’aiuto anche lo psicologo che non è il “medico dei pazzi”, come una visione miope ed anacronistica fa ancora credere a molti, ma un professionista in grado di fornirci gli strumenti ed il supporto necessario ad affrontare le tante sfide che il futuro di presenterà.