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«E’ alle porte la riforma del Titolo V della Costituzione Italiana con la quale lo Stato diventerebbe l’unico a poter legiferare in materia di produzione, trasporto e distribuzione di energia.» Lo evidenzia un comunicato a firma di Daniela Spera, portavoce del “Movimento Stop Tempa Rossa”, che aggiunge: «Intanto il Governo anticipa la riforma costituzionale con il decreto ‘Sblocca Italia’. Tale decreto impone, tra l’altro, l’aumento delle estrazioni petrolifere in Basilicata con conseguente devastazione ambientale, impoverimento delle risorse locali, senza alcun vantaggio né economico né occupazionale per la popolazione locale.

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Tutto questo si ripercuoterà negativamente anche sul territorio tarantino dove giungerà gran parte del petrolio estratto per essere raffinato, stoccato e trasportato attraverso navi petroliere.

Contro le decisioni del Governo contenute nel decreto ‘Sblocca Italia’ – prosegue il comunicato del “Movimento Stop Tempa Rossa” – oggi alcuni sindaci d’Italia si schierano al fianco di comitati, associazioni e cittadini, mentre i sindaci di Taranto e della provincia jonica restano a guardare.

Nonostante la dichiarazione di contrarietà al progetto Tempa Rossa, il Comune di Taranto, di concreto, non muove alcun passo contro il Governo per scongiurare l’avvio di un progetto che, oltre a compromettere definitivamente le nostre risorse marine, ad esporre la popolazione ad ulteriore rischio di incidente rilevante, svenderà completamente nelle mani dei colossi industriali il nostro porto che invece potrebbe divenire fonte di ricchezza e sviluppo per tutta la città.

Non ci bastano le dichiarazioni ufficiali di opposizione al progetto Tempa Rossa da parte delle istituzioni locali – ribadisce il “Movimento Stop Tempa Rossa” – ma ci aspettiamo una forte azione coordinata con amministrazioni di altre città e regioni d’Italia per contrastare nel concreto quello che è un vero e proprio abuso attuato dal Governo Italiano che vuole imporre le proprie scelte, ignorando il volere dei cittadini

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