La xylella non avvelena solo le piante di ulivo che da secoli sono il vanto del territorio pugliese, ma anche il clima politico della regione, che vede ancora una volta lo scontro tra esponenti del MoVimento 5 Stelle e l’attuale Governatore.
Occasione della diatriba è l’audizione del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, accompagnato dall’assessore alle politiche agricole Leonardo Di Gioia e da alcuni funzionari regionali, che si è tenuta ieri, presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa nella regione Puglia.
In una nota, i deputati pugliesi Giuseppe L’Abbate e Gianpaolo Cassese, entrambi eletti nelle file del M5S, criticano aspramente il Governatore pugliese reo di “aver raccontato la sua versione dell’Affaire Xylella, in cui la Regione Puglia, a suo dire, sarebbe entrata in gioco “solo ad inizio 2016, post commissariamento Silletti”, e avrebbe svolto “un ruolo egregio, affrontando in maniera egregia l’avanzata di un batterio imbattibile e nonostante sia stata abbandonata, lasciata sola dalle altre Istituzioni, nonché senza ricevere alcun finanziamento”.
Una versione questa fortemente contestata da L’Abbate e Cassese, che nella loro nota elencano una serie di errori ed omissioni addebitate al governo regionale, dal contrasto al piano di azione dell’allora commissario straordinario Silletti, al plauso all’azione della Magistratura che bloccò le operazioni in corso, dal mancato monitoraggio dell’evoluzione del contagio al sostegno di ricerche dal dubbio risultato scientifico, passando per il mancato supporto al comparto vivaistico e la assenza di un piano olivicolo regionale a sostegno del comparto per delineare il futuro delle produzioni del territorio.
Un vero e proprio fiume in piena, che plaude invece all’operato del Governo centrale, annunciando che “il lavoro del ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio e dell’equipe di tecnici è quasi concluso“