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“Ancora brutte notizie dal mondo delle industrie presenti sul territorio di Taranto. È la volta dell’ENI che, pur essendo una società di diritto privato, è comunque partecipata dallo Stato per il 30,1% delle quote azionarie. Non si tratta delle velenose emissioni ma della perdita del posto di lavoro per i trasportatori tarantini che distribuiscono i carburanti della raffineria di Taranto in ben 4 regioni: Puglia, Basilicata, Campania e Calabria. ” E’ quanto dichiarano in una nota stampa gli attivisti locali del M5S e la neo-europarlamentare tarantina Rosa D’Amato, che da giorni seguono le vicende al fianco dei lavoratori, ad interessare i parlamentari pugliesi 5 Stelle che hanno depositato una interrogazione ai Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Economia e Finanze.
“Oltre il danno, la beffa! – dichiara il portavoce Diego De Lorenzis, primo firmatario dell’interrogazione, a nome dei Meetup Jonici e dei colleghi di Camera e Senato Brescia, Ciampolillo, Cariello, L’Abbate, D’Ambrosio, Scagliusi, Donno, Lezzi, Buccarella e Petraroli – A rimetterci, come sempre, saranno i cittadini tarantini che perderanno posti di lavoro. Questa è l’ennesima dimostrazione che le sorti di Taranto vengono decise in altri luoghi e le decisioni prese non sono certo nell’interesse della città. Siamo seriamente preoccupati per il futuro dei 150 trasportatori e delle loro famiglie. Questo provvedimento – continua il deputato De Lorenzis (M5S) – rischia di aumentare la tensione sociale sul territorio, dato che anche i trasportatori si sentono lasciati soli dallo Stato. Siamo convinti che ciò non accadrebbe qualora fosse approvata la proposta di legge del M5S sul reddito di cittadinanza, ignorata dal Governo Renzi, che darebbe conforto e quella necessaria dignità in questo periodo particolarmente difficile”.
“Sono queste le ragioni – continua la nota – accanto al serio pericolo che la circolazione stradale locale e la distribuzione dei carburanti per un territorio vastissimo quale quello delle quattro regioni meridionali venga interrotta (con inevitabili ricadute negative anche per altre imprese e altri lavoratori), che hanno spinto i deputati 5 Stelle a depositare una interrogazione parlamentare ai Ministri Guidi e Padoan. Agli esponenti dell’esecutivo viene chiesto quali eventuali azioni possano adottare al fine di limitare il rischio disagi e se possano interagire con ENI per assicurare a tutti i lavoratori, impiegati nel precedente contratto con “Lts – logistica, trasporti e servizi”, una continuità lavorativa.”