Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 13 dicembre, è operativo il Decreto che fissa criteri e modalità per accedere alle risorse destinate alle aziende vittime dei cattivi pagatori che abbiano intrapreso la via giudiziaria. Lo rende noto Confartigianato Imprese Taranto con un comunicato a firma del Segretario Provinciale Fabio Paolillo.
«Il Decreto – si legge ancora nel comunicato – porta la firma del Ministro dello Sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’Economia ed era previsto nella Legge di Stabilità 2016 che ha istituito il Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti che hanno intrapreso la via giudiziaria con un atto di denuncia per reati di truffa aggravata, insolvenza fraudolenta, estorsione, false comunicazioni sociali a danno dei creditori o reati similari.
Questa è una buona notizia che aiuterà sicuramente molte imprese vittime di questa situazione va dato merito al Governo che ha adottato questo importante strumento.
Il Fondo ha una dotazione di 10 milioni di euro l’anno per il triennio 2016-2018 e il 10% sarà riservato alle PMI in possesso del rating di legalità. Il decreto prevede finanziamenti agevolati a tasso zero di importo pari ai crediti maturati nei confronti dei debitori imputati e comunque entro i limite di 500mila euro per impresa. Inoltre i debitori dovranno essere imputati in procedimenti avviati entro il 1° gennaio 2016.
I finanziamenti saranno rimborsabili in 10 anni comprensivi di 2 anni di preammortamento, per cui le imprese cominceranno a restituire i finanziamenti a partire dal terzo anno dall’erogazione.
Il modello per presentare la domanda di finanziamento e l’ulteriore documentazione che le imprese devono presentare sono contenute in una circolare ministeriale di imminente emanazione.
Per Confartigianato Imprese Taranto – conclude il comunicato – la tanto attesa pubblicazione del decreto segna una tappa importante nella battaglia che Confartigianato conduce in difesa dei tanti artigiani e piccoli imprenditori travolti dai debiti e dai fallimenti delle aziende committenti.»