Il Consiglio regionale pugliese ha approvato, nella seduta del 23 novembre scorso, la legge che istituisce il catasto energetico regionale.
Il provvedimento, dopo una lunga fase di gestazione, attua in Puglia la legislazione statale che recepisce le direttive comunitarie in materia e, tra le altre cose, fissa i principi per lo svolgimento delle attività di controllo sul funzionamento degli impianti termici e sugli attestati di prestazione energetica degli edifici.
Si consideri che in Puglia il 97,2 per cento delle famiglie ha installato un impianto di riscaldamento, mentre il 2,8 per cento ne è privo. A rilevarlo è il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Istat.
Il sistema di riscaldamento più diffuso è l’impianto autonomo, utilizzato dall’82,9 per cento delle famiglie; seguito dalle apparecchiature singole fisse o portatili (14,1 per cento) e dall’impianto centralizzato (appena il tre per cento delle famiglie).
Quest’ultimo è maggiormente diffuso nel Nord-Ovest (lo adotta, infatti, quasi una famiglia su tre), mentre gli impianti singoli sono più utilizzati nel Mezzogiorno (31,3 per cento delle famiglie), considerate anche le minori necessità di riscaldamento grazie a temperature, generalmente, più miti.
La principale fonte energetica di alimentazione degli impianti di riscaldamento nelle abitazioni pugliesi è il metano, utilizzato dal 78,7 per cento delle famiglie; seguono le biomasse con il 11,5 per cento, l’energia elettrica con il 3,6 per cento, il gpl con il 3,4 per cento e il gasolio con il 2,8 per cento.
Nel settore dell’Installazione di impianti elettrici, idraulici ed altri lavori di costruzione e installazione si contano in Puglia 7.107 imprese artigiane, di cui 655 nella provincia di Taranto con un totale di complessivi 2.093 addetti.
«Ci abbiamo messo il massimo dell’impegno con un lavoro lungo due anni, decine di incontri a Taranto e Bari, lo abbiamo fatto tutti con piacere perché volevamo arrivare ad un obiettivo importante». Questo il commento di Giovanni Palmisano, Presidente Termoidrualici e Francesco Basile Presidente provinciale Manutentori impianti termici di Confartigianato. «La soddisfazione è tanta – proseguono Palmisano e Basile – perché la Puglia era finora sprovvista di un importante strumento tecnico-normativo per un settore così importante come quello della climatizzazione. L’obiettivo è quello di tutelare gli utilizzatori degli impianti garantendo effettiva sicurezza ridefinendo modalità di esercizio e manutenzione. Una legge che è stata sollecitata dai cittadini, dagli Ordini professionali e da Confartigianato a nome dei produttori e manutentori di impianti termici. Ora anche la Puglia è al passo con le altre regioni italiane e con la normativa europea. Questo strumento legislativo regionale consentirà a noi operatori di lavorare meglio.
Confartigianato regionale, e Taranto come protagonista riconosciuta, ha collaborato fortemente e costantemente con gli uffici tecnici regionali, al fine di poter contare su una norma funzionale, che al tempo stesso rispettasse le esigenze delle imprese e garantisse gli interessi dell’utenza ed il rispetto della legge. “Questa è estata una bellissima esperienza di lavoro collegiale, e per questo vogliamo ringraziare tutti i nostri colleghi associati che hanno inteso dare il loro contributo di idee e suggerimenti per far si che si potesse arrivare a mettere una impronta determinante sulla nascita della nuova legge.
La larghissima diffusione di impianti di tipo autonomo rende fondamentale il ruolo degli operatori professionali. La periodica e puntuale esecuzione dei controlli da parte di una ditta qualificata non è solo un obbligo di legge da parte dei cittadini/utenti: è un passaggio imprescindibile ai fini del mantenimento degli standard di funzionamento e della sostenibilità ambientale degli impianti.
Anche sul nostro territorio, come in tutta la Puglia, ci sono ancora diverse unità non censite o al di fuori di ogni monitoraggio e ciò rappresenta non solo un rischio per la salute pubblica, ma un pericolo concreto per le persone che le utilizzano.
Per quanto riguarda il nostro territorio siamo fortemente convinti – proseguono Palmisano e Basile – che l’impegno e gli sforzi profusi dalla Provincia di Taranto nel proseguire il servizio di verifica e controllo degli impianti di climatizzazione, dopo il triste epilogo delle sorti della Taranto IsolaVerde, vanno nella direzione giusta e come Confartigianato non abbiamo mai smesso, anche nei momenti più bui, di sollecitare e collaborare con l’Ente provinciale per il mantenimento del servizio e soprattutto nella implementazione del un nuovo corso operativo. Abbiamo continuato ad essere fiduciosi nei confronti della pubblica amministrazione, aprendo da subito un dialogo costruttivo con gli interlocutori preposti, riscontrando piacevolmente di avere di fronte uno staff di persone preparate e professionali che ci ha ascoltati profondendo tutto l’impegno necessario per arrivare alla normalizzazione della situazione. Crediamo che ora, superati i momenti più difficili, la Provincia di Taranto stia percorrendo la strada giusta per arrivare agli standard ottimali degli anni passati. Poi ancora maggiore soddisfazione deriva nell’apprendere che, anche nella nuova fase, si stanno impiegando gli operatori fuoriusciti dalla Taranto Isolaverde che confidiamo possano essere definitivamente stabilizzati entro breve termine.
Il loro contributo professionale è determinante per il migliore svolgimento del servizio di verifica – conclude la nota di Confartigianato Imprese di Taranto – e quindi con l’approvazione della normativa regionale e gli sforzi della Provincia di Taranto, unico Ente di controllo di tutto il territorio provinciale, crediamo di poter avere finalmente un futuro di certezza, continuità e chiarezza tecnico/normativa volto alla tutela della qualità dell’aria che respiriamo e della sicurezza dei cittadini, ma anche a vantaggio della qualità del lavoro delle nostre imprese, così duramente provate dalla crisi di questi ultimi lunghi anni».