«Agricoltura sotto attacco, chiediamo al prefetto di Taranto di riunire con urgenza il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica». È la richiesta avanzata da Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto, dopo il danneggiamento subito dalle vigne di Primitivo di Bruno Vespa a Lizzano e, a strettissimo giro, un caso analogo verificatosi a Castellaneta.
«La situazione sta degenerando – dice Lazzàro – e per questo chiediamo un intervento forte e rapido. Stavolta è stato danneggiato un tendone di diversi ettari nell’agro di Castellaneta, cui sono stati recisi i tiranti: una tecnica tristemente nota ai tanti produttori che hanno subito questo tipo di “attenzioni malavitose”. Un filo rosso tiene assieme la capitozzatura dei ceppi dei vigneti di Vespa con il taglio dei tiranti a Castellaneta e, tornando indietro agli eventi delittuosi del giugno scorso, con i danni inferti al settore dell’uva da tavola di Grottaglie, dove abbiamo contato almeno 38 casi in meno di due mesi.
Non so se dietro ci sia una regìa – aggiunge il Presidente di Confagricoltura Taranto, ma di sicuro questi colpi di coda dimostrano l’esistenza di una “mala” decisa ad allungare le mani sulla nostra agricoltura in un momento delicatissimo, perché da una parte è cominciata la vendemmia del Primitivo di Manduria e dall’altra siamo nel pieno della campagna dell’uva da tavola.
La necessità del rafforzamento del dispositivo di sicurezza nelle campagne è per Confagricoltura Taranto un punto imprescindibile. E’ urgente serrare le fila e chiedere alle Forze dell’Ordine uno sforzo di uomini e mezzi come, con successo, è stato fatto a Grottaglie. Di fronte al ritorno di certi episodi, non bisogna abbassare la guardia ma rinnovare l’impegno e, lo ribadiamo, denunciare tutto: avvertimenti, minacce, richieste estorsive. La collaborazione con chi deve prevenire o reprimere è un fattore fondamentale nella lotta contro questo tipo di reati, soprattutto perché è in gioco un settore trainante dell’economia ionica.
Vino e uva da tavola – conferma Lazzàro – rappresentano uno snodo cruciale per la Terra ionica. Solo l‘uva, infatti, coinvolge 3mila imprese agricole, il 27 per cento del totale e oltre 5300 addetti, con una produzione di circa 240mila tonnellate (dato Ismea 2014, 40% sul totale regionale) che pone Taranto in una posizione di leadership in Puglia e a livello nazionale.
Un motivo in più – conclude Lazzàro – affinché il prefetto, che ha già dimostrato sensibilità e prontezza, rinnovi l’intervento del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in modo da bloccare sul nascere questo pericoloso fenomeno criminoso».