«Se avete buone idee, non abbiate paura di chiedere, perché i soldi ci sono». E’ con questo spirito, sintetizzato dalle parole della commercialista Grazia Bozza, che mercoledì scorso a Laterza si è parlato di “Finanziamenti comunitari, nazionali e regionali: nuove opportunità per le aziende del territorio”.
L’incontro, organizzato da Confagricoltura Taranto e aperto agli Ordini professionali provinciali di Commercialisti, Agronomi e Consulenti del Lavoro, è stato l’occasione offerta a tanti piccoli e medi imprenditori per “navigare” nel mare magno di finanziamenti, bandi, contributi agevolati e a fondo perduto già disponibili o pronti al lancio per realizzare, diversificare e ampliare produzioni, creare nuove imprese e innovare processi. Uno spazio ampio e spesso ignoto nel quale non è semplice districarsi, motivo per il quale Manlio Livio Cassandro (agronomo e amministratore unico della Cassandro srl) ha messo a disposizione la propria competenza tecnica e professionale. Aprendo un ventaglio di opportunità che vanno ben al di là dei finanziamenti PSR-Puglia, “ormai bloccati in una pericolosa impasse” ha avvertito il presidente degli Agronomi Gianrocco De Marinis, ma anche oltre l’agricoltura e l’agroalimentare, toccando vari settori: turismo, commercio, manifattura, artigianato e servizi.
Argomenti vastissimi, di cui Cassandro ha offerto dosi omeopatiche. “Pillole” per chiarire le idee degli imprenditori rispetto ai bandi del Ministero dello Sviluppo Economico, ad esempio quello sui macchinari innovativi, pronto a partire e riservato alle regioni dell’obiettivo “convergenza”, tra cui la Puglia e la Basilicata. Uno strumento dotato di una copertura finanziaria massima del 75% e aperto alle piccole e medie imprese manifatturiere che vogliano fare investimenti tra i 500 mila e i 3 milioni di euro. Oppure il cosiddetto “Titolo sesto”, un bando per imprese manifatturiere, commerciali e turistiche che mira a sostenere con finanziamenti misti, a fondo perduto più mutuo agevolato e ordinario, interventi di efficientamento e produzione energetica (cogenerazione e energie rinnovabili) di piccole e medie imprese.
Interessante anche il bando Ricerca e Sviluppo del MISE, che attraverso una procedura a sportello (per progetti da 800 mila euro a 5 milioni) finanzia la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale nel settore Agrifood (agricoltura di precisione, packaging, tracciabilità e sicurezza dei prodotti agroalimentari, nutraceutica) e “fabbrica intelligente” (meccatronica e robotica), stimolando la partnership tra imprese industriali e agricole.
ISMEA – ha aggiunto Cassandro – «sta lanciando un nuovo bando nazionale che riguarda le società di capitali, comprese le imprese agricole e agroalimentari che investano in opere di miglioramento fondiario, macchinari e immobili». Progetti di grossa taglia con spese ammissibili che oscillano da 2 a 20 milioni e un finanziamento ad un tasso agevolato dello 0,5% spalmato su 15 anni (ma con 5 di preammortamento). Altre possibilità, sempre targate ISMEA, riguardano la creazione di una nuova azienda agricola con l’acquisto di terreni, oppure il finanziamento a imprenditori agricoli under 40 che vogliano acquisire l’azienda dalla “Banca della Terra”, partecipando ad un’asta telematica: oltre 5mila ettari disponibili in tutta Italia, 1200 solo in Puglia. Una regione che, con il filone denominato “Titolo II”, assicura ad imprese turistiche ed aziende agrituristiche contributi a fondo perduto sino al 45 per cento: «La Puglia – ha sottolineato Cassandro – ha strumenti finanziari che altre regioni ci invidiano, bisogna sfruttare questa spinta propulsiva».
Tutti strumenti utili – ha rimarcato Mimma Stano, assessore al Marketing territoriale del Comune di Laterza – «per un territorio in crescita come il nostro, che sta portando a maturazione diversi progetti, per i quali servono servizi, collegamenti, promozione. I nuovi finanziamenti possono dare slancio a questo tentativo di diversificare l’economia, di cercare soluzioni alternative alla grande industria».
“Cose concrete” – ha chiosato Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto – «per le quali un’organizzazione seria come la nostra è profondamente impegnata, andando alla ricerca di nuove fonti di finanziamento. Lo abbiamo fatto con successo, ad esempio, per le aree peri-urbane di Taranto, oppure sul terreno delle filiere, come quella del grano, ma anche per i settori olivicolo e ortofrutticolo.
Diamo un contributo concreto a questa terra e alle sue imprese –ha concluso – lavorando sulle cose da fare e le opportunità da cogliere ed evitando sterili polemiche di carta».