In attesa che la legge finalizzata al riordino delle funzioni delle Province e al ritorno all’elezione diretta dei suoi rappresentanti diventi qualcosa di più di un “disegno”, l’Ente di Taranto si prepara e presenta il suo piano di assunzioni volto a garantire una pianta organica di maggior spessore e, di conseguenza, un incremento della sua efficienza.
Questa mattina, a margine del Consiglio Provinciale conclusosi con l’approvazione di
cinque punti all’ordine del giorno (un sesto è stato ritirato perché l’istruttoria relativa è in via di definizione), il presidente Rinaldo Melucci ed il dirigente hanno illustrato la programmazione del fabbisogno dei dipendenti per il triennio 2023-2025.
Attraverso bandi di concorso ed utilizzo di graduatorie esistenti presso la Regione, l’Ente di via Anfiteatro nell’anno in corso procederà al reclutamento complessivo di 68 unità (a cui se ne aggiungono altre 7 che sono state già assunte), di cui 62 a tempo indeterminato, 2 a tempo determinato e 4 con contratti di lavoro autonomo per fronteggiare le esigenze del PNRR.
Le figure richieste per Concorso Provincia di Taranto per il 2023
In particolare, la figure professionali che andranno a far parte entro il 2023 dell’organico della Provincia sono un dirigente tecnico; ventotto funzionari fra contabili, amministrativi, statistici, informatici, tecnici (questo con 17 è il nucleo più consistente); trenta istruttori per i rami informatico, tecnico, contabile e vigilanza; un centralinista; cinque operatori; quattro professionisti, due per funzioni tecniche PNRR e due per gestione, rendicontazione e controllo sempre nell’ambito di attività collegate al PNRR.
Le figure richieste alla Provincia di Taranto per il 2024
Nel 2024 e nel 2025 l’Amministrazione provinciale procederà all’assunzione di 3 dirigenti tecnici/amministrativi; 4 funzionari (in ambito tecnico, contabile ed amministrativo); undici istruttori; sette operatori, di cui cinque esperti.
Le domande di partecipazione ai concorsi indetti dalla Provincia dovranno essere presentate tramite il portale nazionale del reclutamento https://www.inpa.gov.it , mentre per poter accedere allo stesso sarà necessario essere muniti di SPID. Le informazioni inerenti ai concorsi, agli avvisi e alle modalità delle procedure selettive potranno essere reperite oltre che su INPA anche sul sito istituzionale della Provincia (nella Sezione Amministrazione Trasparente); invece, a differenza di quanto accadeva in passato, nessuna pubblicazione relativa ai bandi in oggetto sarà fatta sulla Gazzetta Ufficiale.
Come si svolgerà il concorso
Le prove concorsuali si svolgeranno in modalità semplificata e con l’utilizzo di strumenti informatici. Per i posti di istruttore e di operatore esperto ci sarà una sola prova scritta che consisterà in un test con domande a risposta multipla (sarà possibile lo svolgimento da
remoto), mentre chi concorrerà per funzioni dirigenziali dovrà sostenere una prova scritta e, nel caso di superamento della stessa, una prova orale. È possibile che l’ammissione a questi due esami possa essere preceduta o da una prova preselettiva o dalla valutazione di titoli.
Il commento del presidente Melucci
“E’ un buon momento per l’Ente Provincia di Taranto- ha dichiarato il presidente Rinaldo Melucci- Nell’anno del Centenario siamo riusciti a pianificare ed attuare iniziative ed interventi che hanno come obiettivo quello di restituire alla Provincia funzioni essenziali per uno sviluppo ottimale del territorio. Per l’Amministrazione che presiedo questo
programma di assunzioni è l’ennesimo segnale del lavoro che si sta svolgendo per assicurare ai cittadini un servizio puntuale ed efficiente. Per conseguire questo obiettivo sarà necessario completare una pianta organica che a partire dalla “riforma Delrio” ha subito un drastico ridimensionamento.
In questo periodo le attenzioni sono puntate sul disegno di Legge che dovrà riformare l’assetto delle Province, ma sarà indispensabile che non si punti a farlo solo a livello di governance. Come ho già sostenuto alcuni giorni fa a Salerno, in occasione dell’incontro fra le Province del Mezzogiorno, questa nuova riforma può andar bene, ma a patto che gli Enti siano dotati di funzioni certe, ben delineate e che possano contare su maggiori risorse, economiche e lavorative.”