«Come sempre alla fine di un progetto bisogna tirare le somme e non è facile farlo.» Comincia così il comunicato stampa conclusivo della associazione “Tempo di Cambiare” di Grottaglie, al termine della bella iniziativa realizzata.
«Con un pizzico di emozione e incredulità – racconta il comunicato a firma del presidente, Giorgio Motolese – domenica è finita la “Settimana dell’Integrazione”, un progetto che è nato prima ancora che l’associazione si creasse, e che ha vissuto alti e bassi ma che alla fine ha visto la luce. Non so se abbiamo centrato l’obiettivo o se l’abbiamo mancato del tutto, fatto sta che la cosa incoraggiante è stata vedere ragazzi che giocavano ed erano fieri di rappresentare e fare qualcosa per il proprio paese. Ragazzi che hanno aderito immediatamente al nostro progetto e che si sono spostati per diversi chilometri anche solo per una partita, come ha fatto l’Albania che si è mossa dalla provincia di Cosenza.
Il nostro obiettivo era quello di creare una rete tra la nostra associazione e gli SPRAR (Sistema di Protezione Per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Grottaglie, Castellaneta e Acquaformosa che ci consentisse di mettere in contatto e far incontrare soggetti provenienti da diversi paesi e con culture
e religioni diverse e che condividessero un unica cosa, ossia l’essere uniti, giocare per divertirsi e far sì che l’unica cosa che avrebbe dovuto vincere (e così è stato) era il fair play, l’amicizia.
Infine per quanto riguarda le serate musicali che hanno animato il tutto, bisogna fare una piccola critica ai nostri cari concittadini che hanno preferito snobbarci anziché mettersi in gioco per cercare di fare qualcosa, per far sì che l’integrazione si creasse anche al di fuori del campo di gioco. Ovviamente siamo giovani e forti e non ci lasciamo intimorire da questa cappa di “menefreghismo” che aleggia sul paese e siamo sicuri che riusciremo a sconfiggerla per fare breccia anche sui più restii e per far capire alla gente che l’unica via per la convivenza civile e pacifica è l’integrazione. E’ il condividere le proprie idee nel rispetto dell’altro ma, cosa fondamentale per raggiungere questo, è capire che al mondo non esiste il diverso ma che siamo tutti esseri umani, siamo tutti uguali.
Vorrei concludere con il motto di Vittorio Arrigoni “Restiamo Umani” che forse è anche il senso di tutto quello che siamo riusciti a fare in questa settimana, che sicuramente è poco ma abbiamo messo una base fondamentale per un progetto futuro molto più grande.»