Si è conclusa la scorsa domenica la Festa dell’Unità di Grottaglie. Il mal tempo non ne ha permesso il consueto svolgimento, ma il calendario dei tre dibattiti è stato rispettato.
A fornire una cronaca della “tre giorni” tardata PD è un comunicato della sezione di Grottaglie del Partito Democratico, che fornisce una sintesi dei vari eventi politici. «Venerdì 9 ottobre – racconta la nota del PD grottagliese – l’incontro “La sanità jonica fa sistema”, ha visto impegnati in un interessante confronto il sindaco di Grottaglie Ciro Alabrese, il segretario del Pd provinciale Walter Musillo, il consigliere regionale Donato Pentassuglia (ex assessore regionale alla Sanità) e il direttore generale dell’Asl di Taranto Stefano Rossi.
Proprio da quest’ultimo sono arrivate rassicurazioni sul futuro dell’ospedale San Marco.
«E’ vero che, come ha detto il presidente Emiliano – ha spiegato Rossi – c’è bisogno di “tagliare”, perché in Puglia veniamo fuori da una situazione in cui gli ospedali sono ipertrofici. Oggi, però, la pianificazione regionale tarantina prevede un ospedale di secondo livello e tre ospedali di primo livello. In questo ospedale di secondo livello, che è il SS Annunziata, si opera grazia all’apporto di due stabilimenti: il San Marco di Grottaglie e il Moscati (di Paolo VI, ndr). La realtà è questa e non cambierà, fino a quando, speriamo presto, avremo l’opportunità di inaugurare il nuovo ospedale San Cataldo, che andrà ad assommare tutti e tre questi stabilimenti».
Rossi ha evidenziato anche l’importanza che lo stabilimento di Grottaglie si caratterizzi, offrendo servizi differenti dagli altri stabilimenti, come sta accadendo in chirurgia con il Day Surgery. Non sono mancati, anche da parte di Pentassuglia, richiami alla necessità di avviare i concorsi per i primariati e per l’aumento del personale in tutta l’area jonica.
“L’aeroporto di Grottaglie, volano dello sviluppo della provincia jonica” – prosegue la nota del PD grottagliese, è stato invece il tema del dibattito di sabato 10 ottobre, al quale hanno preso parte il sindaco Ciro Alabrese, il presidente dell’associazione Demetra Pierluigi Di Palma e l’on. Michele Pelillo.
«Un grande futuro – ha detto Di Palma – per l’aeroporto di Grottaglie. Tutta l’attività che si sta svolgendo a Grottaglie non è interdittiva di alcunché. Sicuramente l’idea concreta del test ranger e dei droni, aiuta a creare quella massa critica che permette di sviluppare ogni attività».
Concetto confermato anche dall’on. Pelillo, che vede nel futuro dell’aeroporto di Grottaglie uno degli asset più importanti per lo sviluppo economico del territorio, anche dal punto di vista lavorativo.
«Sono stato da Emiliano con un imprenditore che si insedierà a Grottaglie – ha detto Di Palma – e che ha interessi ad assumere subito 200 persone con capacità tecnologiche, quindi con sicuri sviluppi occupazionali. In tale prospettiva, abbiamo posto l’accento sull’elemento della formazione che è l’elemento chiave per coniugare la possibilità di sviluppo per le imprese, con l’occasione che il territorio ha di far entrare i propri giovani in queste attività produttive».
E sulla possibilità che l’aeroporto di Grottaglie sviluppi la sua vocazione “civile”, Di Palma ha detto: «Vedo bene la convivenza fra aeroporto civile e aeroporto industriale. Una convivenza che può abbattere anche i costi. Così come vedo bene la convivenza fra Marina Militare e aeroporto civile, attività cargo e test renger per i droni e un concreto sviluppo dell’attività commerciale nell’aeroporto di Grottaglie, rispetto alla crescita dei passeggeri che la Puglia sta avendo grazie proprio agli investimenti che da vent’anni si sono fatti sugli aeroporti».
Il tema dell’ultima serata – prosegue ancora la cronaca del Partito Democratico di Grottaglie – è stato “Il Mezzogiorno, la Puglia, Taranto”. Tema del quale si è parlato con il capogruppo del Pd in consiglio comunale Massimo Serio, l’on. Ludovico Vico e l’on. Roberto Speranza.
«Ci vuole una vera e propria sterzata politica sul mezzogiorno – ha detto Speranza – Quello che è stato fatto sinora, dal mio punto di vista non basta. Bisogna fare molto di più. I numeri sono drammatici. Penso per esempio alla spesa per i fondi europei. Il 26% del programma 2007/2013 non è ancora stato speso. Si tratta di 12miliardi di euro. La programmazione 2014/2020 è praticamente ancora a zero; l’agenzia di coesione sta avviando i primi passi, ma ancora con mille difficoltà. Noi abbiamo invece bisogno che le politiche per il mezzogiorno siano veramente centrali nell’agenda nazionale. Questo vuol dire fare atti concreti per il mezzogiorno. Fra questi, ad esempio, io chiedo che si acceleri una misura universale di contrasto alla povertà, che parlerebbe alle zone più deboli del paese, perché noi abbiamo fatto grandi operazioni di politica economica espansiva. Penso ai 9miliardi e mezzo per gli “80 euro”, ai 6milirdi di euro spesi per l’IRAP lavoro. Sono tutti provvedimenti che hanno spostato risorse verso le aree più forti. Noi abbiamo invece bisogno di spostare risorse nelle zone in maggiori difficoltà. E il mezzogiorno è sicuramente, da questo punto di vista, strategico e fondamentale, soprattutto in questo momento in cui abbiamo un caso unico negli ultimi anni, in cui il governo nazionale è del Pd e il governo di tutte le regioni del sud è del Pd».
Fondi strutturali spesi per la Bari – Napoli, la Salerno – Reggio Calabria e la Catania – Palermo; misure urgenti in favore delle donne e dei giovani fino ai 29 anni; reintroduzione del credito di imposta. Sono queste le questioni fondamentali proposte dall’on. Vico.»