“Una legge semplice ma dal forte valore sociale e che centra due obiettivi: sostenere il variegato mondo del terzo settore e permettere alla Regione di non disperdere il suo vasto patrimonio immobiliare, spesso lasciato al degrado e all’abbandono”.
Esprimono piena soddisfazione i consiglieri regionali della Puglia con Emiliano, Paolo Pellegrino e Giuseppe Turco, per l’approvazione in III Commissione Sanità della loro proposta di legge (primo firmatario Turco) “Concessione in comodato d’uso di immobili regionali ad enti socio-sanitario no profit”.
“Con questa legge – commentano – stiamo soltanto applicando un principio basilare: contribuire all’attuazione in ambito regionale della legislazione nazionale in materia individuando gli immobili regionali concedibili ad associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali ed onlus che operano in ambito socio-sanitario e che svolgono meritorie attività come percorsi assistenziali integrati e azioni di protezione sociale.
In Puglia – sottolineano Pellegrino e Turco – abbiamo tantissime realtà impossibilitate all’erogazione di questi servizi perché sprovviste di sedi adeguate e attrezzate. Ecco perché diventa quanto mai attuabile la possibilità che immobili in disuso possano essere riattivati e inseriti in questo ciclo virtuoso. Un ciclo che permette di recuperare risorse umane e sociali e al tempo stesso di risparmiare quelle necessarie alla manutenzione e alla cura di questo patrimonio”.
Il testo di legge prevede che, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale approva: un elenco degli immobili di proprietà regionale da concedere in comodato d’uso gratuito; le modalità di presentazione delle domande di concessione in comodato; i criteri da seguirsi nella valutazione delle domande e nella formazione; le modalità per l’effettuazione dei controlli sul corretto utilizzo dei beni concessi. Gli immobili inoltre vengono concessi in comodato nello stato in cui versano all’atto della stipula del contratto. Il comodatario non può chiedere il rimborso delle spese straordinarie sostenute per la conservazione dell’immobile, ove non previamente autorizzate dalla competente struttura regionale.
I miglioramenti e le addizioni apportati dal comodatario all’immobile nel periodo di vigenza contrattuale devono essere preventivamente autorizzati dalla Regione e restano acquisiti all’immobile senza obbligo per la stessa di rimborso o indennizzo presente o futuro a favore del comodatario. È fatta altresì salva la facoltà della Regione di pretendere la rimessa in pristino a cura e a spese del comodatario.