Da lunedì prossimo, 30 marzo, a Taranto cento persone con figli minori a carico, famiglie a rischio di esclusione sociale che vivono condizioni di disagio, vivranno una concreta esperienza lavorativa che, oltre a sostenerne il reddito, contribuirà alla loro inclusione sociale.
Con i servizi svolti dai primi 25 beneficiari, infatti, da lunedì entra nella fase operativa il progetto di “Servizio Civico”, affidato alla associazione di volontariato Social Point dalla Direzione dei Servizi Sociali del Comune di Taranto con avviso pubblico, come previsto dal Piano di Zona. Per un anno il progetto di “Servizio civico” vedrà impegnate cento persone che, ogni tre mesi, si avvicenderanno in gruppi di venticinque; i beneficiari si trovano in situazioni di disagio familiare e relazionale, accentuate dalla crisi finanziaria ed occupazionale particolarmente pesante a Taranto e dalla mancanza di prospettive che favoriscano l’autodeterminazione della persona.
Il progetto di “Servizio Civile” per la loro inclusione sociale, più in generale, si inserisce nel contesto di riferimento per cogliere i bisogni di sussidiarietà e per contrastare il rischio di esclusione sociale che incombe sui tarantini esclusi dal mondo del lavoro, persone che ambiscono ad avere una vita dignitosa, insieme ai loro figli minori, e che chiedono un sostegno economico all’ente locale.
Il progetto, inoltre, tende ad ottimizzare la rete dei servizi a favore dei cittadini di Taranto, in particolare per colmare ritardi, limiti e carenze nei servizi pubblici riscontrati nel corso dell’attuazione dei due progetti sperimentali di Servizio Civico realizzati negli ultimi tre anni dalla stessa associazione di volontariato Social Point.
I beneficiari del progetto di “Servizio civico”, infatti, di concerto con la Direzione Servizi Sociali, potranno essere impiegati nella custodia e/o vigilanza di strutture pubbliche, nella pulizia dei luoghi pubblici e nella cura del verde “pubblico”, anche con attività di giardinaggio e rimozione dell’erba infestante, in particolare di cordolature dei marciapiedi, aree attrezzate con giochi per bambini, piste ciclabili, strutture sportive, immobili comunali, anche nelle aree di pertinenza delle scuole e di asili comunali.
Su indicazione della Direzione Servizi Sociali, inoltre, potranno essere utilizzati a supporto nella manifestazione estiva “L’isola che vogliamo” dell’Amministrazione comunale, nell’ambito delle iniziative di prima accoglienza di profughi presso strutture pubbliche e, infine, in attività di Protezione Civile, prevenzione e soccorso in caso di calamità e di emergenza di carattere ambientale.
Il progetto di “Servizio Civile” diffonderà le Best Practices che sono insite nello spirito solidaristico di inclusione sociale del progetto: motivazione, integrazione, flessibilità, tolleranza, correttezza e sobrietà dei prestatori all’interno dei Team Operativi sono gli elementi irrinunciabili delle Buone Pratiche e, infatti, eventuali comportamenti non compatibili con lo spirito sociale del progetto saranno monitorati e gestiti con l’esempio, la sensibilizzazione, la comprensione, l’ascolto, l’affermazione del rispetto delle regole.