«Cercavamo un luogo nel quale ambientare la casa dell’orco, abbiamo scoperto dei posti unici, per noi sconosciuti che – in qualsiasi altra parte d’Europa – verrebbero presi d’assalto ogni giorno da pullman di turisti». Parola di Gennaro Aquino, professione location manager che, per circa 8 mesi, ha girato l’Italia in lungo e in largo alla ricerca dei luoghi in cui ambientare il film “Il racconto dei racconti – Tale of Tales” di Matteo Garrone, in questi giorni in concorso al 68° Festival di Cannes e in uscita nelle sale cinematografiche dal 14 maggio.
Poi, la scelta della Terra delle Gravine e delle grotte di Dio e, in particolar modo, di Mottola. «Cercavamo delle cavità naturali: con il regista ci siamo letteralmente innamorati di due villaggi rupestri e cioè Casalrotto e Petruscio. Poi, per questioni logistiche, abbiamo scelto di optare per l’antichissima Casalrotto. È stato incredibile lo stupore di tutti nel vedere questi luoghi per la prima volta. Mottola non l’avevamo mai sentita nominare e invece abbiamo scoperto questa meraviglia». Ed è proprio questa parte di Puglia – insieme a Sicilia e Toscana – a fare bella mostra di sé sulla Croisette, insieme a Statte, Laterza, Castel del Monte e Gioia del Colle. L’idea di fondo era trovare un posto impervio e suggestivo. Da qui la scelta delle Gravine, luogo magico, contenitore ideale per una storia sospesa tra favola e realtà, incanto e delirio. È qui che Garrone intreccia corpi e storie visionarie dal sapore barocco, attingendo alla raccolta di fiabe del ‘600 “Lo cunto de li cunti” di Giovan Battista Basile. Il regista – già due volte vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes con Gomorra e Reality – concorre per la Palma d’Oro con “Il racconto dei racconti”. A Mottola ha ambientato una delle storie, “La pulce” con protagonista un re e la figlia, in età da marito che verrà data in sposa ad un orco. Gli interni delle grotte di Casalrotto diventano la sua casa, mentre gli esterni vengono ricostruiti in digitale, con degli effetti speciali. Si tratta di luoghi impervi e selvaggi, scelti dal pluripremiato regista italiano per ambientare una parte del suo fantasy.
Il film, che ha ottenuto il sostegno operativo ed economico di Apulia Film Commission, è stato girato nella cittadina del versante occidentale della provincia di Taranto per circa una settimana a partire dalla metà di luglio dell’anno scorso, anche se – nei mesi precedenti – i sopralluoghi sono stati numerosissimi. E, a questo proposito, la produzione ringrazia il Comune di Mottola con il sindaco Luigi Pinto, il locale Ufficio di informazione e accoglienza turistica e l’intera comunità per la calorosa accoglienza. Un supporto determinante è stato fornito dall’associazione Terre Nostre e dal signor Onofrio Aloisio, proprietario dei terreni, che ha mostrato grande disponibilità.
«Abbiamo ispezionato a lungo le gravine – fa sapere Carmela D’Auria, responsabile dell’ufficio Iat di Mottola – alla ricerca di scorci, cavità e paesaggi che fossero unici e poco umanizzati. Abbiamo accompagnato Garrone e alcune persone dello staff un po’ ovunque, sino alla scelta finale: i villaggi ipogei. Il regista è rimasto colpito da questa natura aspra e dalle tante grotte adibite a chiese, abitazioni, magazzini che un tempo formavano una vera e propria città. Del resto, non è un caso che Mottola sia il centro pugliese con il maggior numero di chiese rupestri, con visitatori in arrivo ormai da tutto il mondo. Sono felice di aver trasmesso con il racconto e le immagini il valore storico e umano di questi territori. In più occasioni ho visto Garrone estasiato: mi sono emozionata con lui e ho capito di aver raggiunto l’obiettivo». Intanto, un ulteriore impulso turistico potrà arrivare proprio dal film, in uscita da giovedì in oltre 400 sale cinematografiche. Insomma, per Mottola una vetrina straordinaria, considerando anche il cast che vanta attori come Salma Hayek, Vincent Cassell, Toby Jones (re Altomonte), Bebe Cave (principessa) e Guillaume Delaunay (l’orco).
«Ci emoziona particolarmente la scelta di Mottola come set di questo film – spiega l’assessore al turismo Arcangelo Montanaro – conosciamo l’unicità dell’habitat rupestre e riteniamo doveroso promuoverlo. Forti di questa consapevolezza e della scelta di Garrone, pensiamo di fare fronte comune con i territori a noi vicini per incentivare altre esperienze cinematografiche che possano dare risalto al nostro patrimonio. Quello che è accaduto a Mottola deve essere un monito per tutti, dobbiamo essere noi cittadini i primi ad apprezzare i nostri luoghi per poi raccontarli all’esterno».