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Continua la proliferazione della classi pollaio, presso le scuole dell’infanzia dell’Istituto statale Don Bosco.” A denunciare la situazione di disagio sono alcuni genitori degli alunni costretti a questa forzata affollata “convivenza”.

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Per il prossimo anno scolastico, – evidenzia una nota inviata da Lilli Ch. D’Amicis a nome dei genitori degli alunni – alla scuola dell’Infanzia Collodi, in ogni classe, verranno ammassati decine di allievi, e ciò è illegale, in quanto violativo delle più elementari norme di sicurezza ed igiene, della qualità dell’offerta formativa, del sacrosanto diritto alla formazione scolastica, il che non è degno di un paese che si dichiara “civile”.

Difatti, dopo la situazione verificatasi, durante quest’anno scolastico, presso la scuola dell’infanzia Pellari, del medesimo comprensorio, formata da tre sezioni A, B e C, rispettivamente, di 23 bambini compresi due disabili gravi, di 27 bambini più un disabile molto grave e di altri 27 bambini compreso un disabile gravissimo, toccherà alla Collodi; quindi si paventano classi formate da 27/28 bambini, con un rapporto di 27,33, che risulterebbe essere tra i più elevati di tutta la provincia jonica.
I Genitori hanno detto basta!

Nettamente contrari, quelli della Collodi, alla disposta riduzione di una sezione – autorizzata dall’Ufficio Scolastico regionale – che da 4 passeranno a 3, nonostante siano stati ammessi a frequentare la scuola 82 bambini di cui tre diversamente abili gravi; ostinati, quelli della Pellari, a far rimanere le 4 sezioni, a questa attribuite dall’Ufficio Scolastico regionale, per il prossimo anno, considerato che i bimbi interessati sono 84.

Di fronte a questa situazione, – prosegue la nota – i genitori dei bimbi si sono riuniti in comitato ed assistiti dall’Avv. Filomena D’Addario e dell’Avv. Fabio Santoro hanno sollevato la questione, che è di una gravità sconcertante, diffidando il Ministro della Pubblica Istruzione, il dirigente scolastico dell’Istituto Don Bosco, dott.ssa Patrizia Di Lauro, il direttore generale dell’Istituto scolastico regionale per la Puglia, il dott. Franco Inglese e il funzionario coordinatore U.S.R. per la Puglia ufficio XI, la signora Serafina Boccuni, al rispetto dell’ art. 5 “del DPR 81/09, in forza del quale le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell’infanzia, che accolgono alunni con disabilità, devono essere costituite, con non più di 20 alunni, come affermato da numerose sentenze del TAR; nonché il DM 18/12/1975, a mente del quale, per ogni bambino, deve essere garantito un determinato spazio, sia per lo svolgimento della normale attività didattica, che per garantire l’igiene al fine di evitare la trasmissione delle malattie infettive (virus e batteri) e dei parassiti (Pediculosi), ed anche, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale 80/10, secondo la quale il diritto costituzionalmente garantito all’inclusione scolastica non può essere ridotto o violato per ragioni di bilancio.

Preme ricordare, – conclude la nota – a chi di dovere, che il problema del sovraffollamento delle classi non tiene in alcun conto dello stato disastroso dell’edilizia scolastica italiana e, soprattutto, della giovanissima età degli allievi e né dell’esigenza dello “spazio” che diventa elemento di qualità pedagogica; senza tralasciare il problema dell’inserimento dei bambini diversamente abili, reso sicuramente più arduo con classi superaffollate.

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