«Siamo un gruppo di cittadini, provenienti da comitati e associazioni di ogni tipo, aggregatisi per l’occasione senza ne bandiere ne ideologie politiche, ma esclusivamente allo scopo di creare un fronte comune per il bene di questa città.» Lo dichiarano in un comunicato i “Cittadini Liberi Taranto”.
«Il nostro intento collettivo – spiegano – è quello di segnalare all’amministrazione comunale le molteplici situazioni intollerabili di degrado civico e sanitario che caratterizzano Taranto, lo stato di abbandono di numerose zone ed interi quartieri cittadini dimenticati dagli organi di controllo, ma anche quello di avanzare proposte, per evidenziare ancora una volta che chi vuole bene al territorio non sa dire sempre e solo “NO”, non ha velleità politiche, ma cerca esclusivamente di elevare il livello di vivibilità del territorio, che le ultime statistiche lo vede agli ultimi posti italiani. Quelle in allegato, sono solo alcune, delle sconfortanti immagini scattate per strada. Precisiamo di aver già segnalato insistentemente anche in passato, agli enti competenti (Amiu – Vigili Urbani) il rischio sanitario a cui siamo costantemente sottoposti (soprattutto nei mesi estivi), facendo precise richieste che sono state finora disattese. Prendiamo atto purtroppo che la situazione è andata nel tempo degenerando, diventando una vera emergenza che non può più essere ignorata.
Abbiamo carreggiate occupate regolarmente da auto in doppia e tripla fila, parcheggiatori abusivi, marciapiedi impegnati da venditori ambulanti e da rifiuti urbani che fermentano a cielo aperto per la gioia di topi e blatte, proprietari (INCIVILI) di cani che “dimenticano” di rimuovere gli escrementi dei propri animali, costringendo i cittadini a improbabili slalom (non sempre efficaci).
I già limitatissimi spazi verdi – prosegue la nota dei “Cittadini Liberi Taranto”, che dovrebbero essere destinati al gioco dei nostri figli, versano in totale stato di abbandono, e in alcuni casi, sono diventati addirittura piccole discariche. A Taranto si vive, anzi, si sopravvive, nella frustrazione più totale, per l’arroganza dei trasgressori che si sentono padroni in una città in cui regna l’impunità, noncuranti del rispetto altrui e del vivere civile.
L’opera educativa deve essere si, impartita dalle scuole e dai genitori sin dall’inizio, ma può altresì essere indotta da una corretta opera informativa e vigilante dell’amministrazione comunale che deve imporre e far rispettare le sue regole….»