«Buongiorno, sono iscritta alla vostra newsletter e questa mattina mi sono imbattuta in questo titolo “Degrado e gravi disagi igienici nel centro storico di Grottaglie”.Non potevo credere ai miei occhi! Ho pensato: finalmente se ne sono accorti! Invece no.» Ad inviarci l’ennesima segnalazione di degrado in cui versa buona parte del centro storico di Grottaglie è la signora F. Bisignano, che nella sua email descrive episodi al limite del grottesco.
«Non voglio sminuire le sgradevoli vicende narrate nell’articolo –si legge nella segnalazione, ma vi assicuro che il centro storico (e io ne parlo in quanto residente) è vittima di disagi ben più gravi di quelli da voi evidenziati. Noi residenti abbiamo svariate volte denunciato tale situazione presso le istituzioni e sui social network, ma siamo sempre stati ignorati. Il fulcro della storia è l’anello costituito da Via D’Alessandro e via Caputo, strade in cui negli anni, ma in particolare nell’ultimo, si sono trasferite decine e decine (e decine decine decine decine decine e decine) di famiglie di rumeni (e albanesi). Mi ci vorrebbe una giornata intera per raccontarvi com’è diventata la nostra vita, ma lasciate almeno che vi faccia un breve elenco di alcune delle cose che accadono quotidianamente:
– le strade sono completamente ricolme di rifiuti (non solo cibo, ma anche mobili, materassi, elettrodomestici…) in particolare il parcheggio di via Crispi (a proposito, è stata una grande idea istituire la raccolta differenziata e togliere i cassonetti, per poi disinteressarsi completamente del fatto che i cittadini la rispettino o meno)
– bisogni di natura liquida e solida regolarmente espletati per strada, sui terrazzi propri e altrui, oppure direttamente sui muri e le porte delle nostre case
– orde di bambini costantemente riversi per strada che urlano dalle prime ore del mattino fino alle ore tarde della sera
– musica ascoltata a tutto volume dalle prime ore del mattino fino alle ore tarde della sera
– essiccazione del cibo (es. pesce o salsicce) sui propri terrazzi, fili del bucato per strada o tettucci delle auto
– depilazione di parti intime maschili sui terrazzi delle prorie abitazioni nelle piene luci del giorno
– continua richiesta di soldi ed indumenti ogni qualvolta qualcuno dei locali mette il naso fuori casa
Vado avanti?
E non parliamo del fatto che abitano in 40 in 1 m2, in condizioni igienico-sanietarie a dir poco imbarazzanti. Vorrei tanto sapere a quali grottagliesi appartengono tali immobili, sicuramente affittati con contratti regolari agli inquilini… Voi siete la voce del paese? Bene, vi invito allora a venire a dare un occhio al nostro quartiere e ad intervistare me ed i miei vicini, quelli rimasti, quelli che ancora hanno la forza di resistere, perchè molti hanno già pensato bene di traslocare altrove.»