«La data del 30 giugno u.s. ha assunto rilevante importanza non soltanto per la ripresa dell’esame nelle Commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive, presso la Camera dei Deputati, del Ddl recante disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo Ilva ma anche per la scadenza dei termini di presentazione, al Governo, delle offerte vincolanti per l’acquisto o il fitto degli stabilimenti di Taranto (produzione di acciaio a ciclo integrale), di Genova, Novi Ligure e Racconigi (laminazione a freddo).» Lo afferma un comunicato della CISL Taranto Brindisi.
«Sul testo in esame, la Cisl Taranto Brindisi ribadisce ancora una volta che l’approvazione definitiva dovrà, per quanto riguarda il siderurgico di Taranto prevedere chiaramente il vincolo per cui il nuovo soggetto acquirente (od affittuario) non debba modificare né ridurre gli interventi ambientali previsti nel piano A.I.A. approvato il 26 ottobre 2012 (c.d. A.I.A. – Clini).
Al contempo, la stesura definitiva dovrà sancire il principio del rapporto preventivo di conoscenza e di confronto negoziale, con riferimento al Piano industriale, tra OO. SS. e nuovo soggetto societario.
Allo stesso Piano, infatti, sono correlate questioni strategiche come l’occupazione diretta, indiretta e indotta nella nuova Ilva, il carattere produttivo futuro degli stabilimenti, il Piano ambientale che non potrà non essere valutato nella sua correlazione con gli impianti che si intendono mettere in marcia, come con il sistema di salute e sicurezza dentro e fuori la fabbrica e con l’intero sistema sanitario territoriale.
La Cisl Taranto Brindisi – prosegue il comunicato, a fronte delle due cordate di cui si parla – ArcelorMittal – Marcegaglia e AcciaItalia [Arvedi, Cassa Depositi e Prestiti, Delfin (Del Vecchio)] chiarisce di non parteggiare per alcuno, pur confermando quanto sostenuto nel recente passato riguardo al rischio di acquisizioni che, su scenari mondiali, potrebbero in tempi al momento imprevedibili azzerare produzioni in determinate aree geografiche a vantaggio di altre aree economicamente concorrenti.
E’ anche per queste ragioni – conclude il comunicato – che essa ribadisce con forza di considerare necessario, prima di eventuali assegnazioni, che sul Piano industriale la nuova cordata avvii una discussione preventiva con il Sindacato, al fine di valutare socialmente la credibilità di futuro dell’intero processo di acquisizione.»