Da diversi giorni, sui mezzi di informazione locali e sui social, si discute – con toni anche abbastanza accesi – sul futuro dell’ospedale di Grottaglie.
Sul “banco degli imputati” il piano di riordino sanitario della Regione Puglia, che sembrerebbe condannare ad una chiusura definitiva il “San Marco”, dopo decenni di onorata attività. Salvo ridurlo a Presidio di tipo ambulatoriale. Sulla questione il dibattito – come detto – si infiamma, vuoi per questioni di campanile (Grottaglie contro Manduria pare non essere solo una questione calcistica) vuoi per la prossima campagna elettorale per le amministrative. Si tratta certamente di un tema tanto delicato quanto fondamentale, su cui – giustamente e da più parti – si è chiesto in primis a Michele Emiliano, sia come Governatore della Regione Puglia che come Assessore alla Sanità, di non essere sordo alle istanze dei territori e di modulare le decisioni non solo con strumenti ragioneristici di taglio di spesa e rapporto costi/ricavi.
A stupire è semmai che a tanta passione profusa virtualmente non corrisponda poi altrettanto impegno pratico; qualche settimana fa il sit-in di fronte ai cancelli dell’ospedale vide una partecipazione di cittadini a dir poco desolante, una “assenza ingiustificata” che il Comitato in difesa dell’Ospedale San Marco” condannò senza mezzi termini. Quando c’è stato da scendere in strada, non per fare barricate, non per urlare slogan ma per chiedere attenzione e considerazione insomma, i cittadini di Grottaglie (e non solo…) non c’erano. Quali i motivi di questa assenza? Difficile dirlo. C’è chi la ha attribuita al desiderio di sottrarsi a strumentalizzazioni politico-elettorali, chi ha indicato una sorta di atavica rassegnazione come causa prima, altri ancora hanno letto in questa assenza l’ennesimo menefreghismo per la “res publica” che tanta parte ha avuto nella storia del Meridione d’Italia. Oppure, e non è ipotesi da scartare visti i commenti di chi alla chiusura del ”San Marco” è favorevole, forse ai cittadini residenti nell’ambito servito dal nosocomio grottagliese questa scelta va bene, forse preferiscono raggiungere Taranto, Martina Franca o Manduria per le cure e le terapie necessarie, ritenendo che a qualche decina di chilometri di distanza si possa ottenere un servizio migliore. In fondo, chi tace acconsente e “male che si vuole, non duole” (ammesso che – appunto – di male si tratti).
Non sappiamo quale sia la verità, forse è in parte in ognuna delle ipotesi sopra indicate; quello che è certo è che – se e quando il “San Marco” chiuderà – chi si vorrà lamentare sarà fuori tempo massimo e nessuno potrà dire “non lo sapevo”, vista l’eco mediatica che questo avvenimento – che non è esagerato definire epocale – sta riscuotendo.