“Abbiamo sempre difeso il made in Italy, proponendo percorsi per tutelare e valorizzare le nostre produzioni locali. Per questo oggi abbiamo dato parere favorevole alla mozione relativa alla tutela dei prodotti agroalimentari italiani: è assurdo che una risoluzione dell’Onu contraddica quello che proprio un organismo dell’Onu, l’Unesco, ha riconosciuto, vale a dire il valore di ‘patrimonio dell’umanità’ della nostra dieta mediterranea”.
Così in una nota Gianpaolo Cassese, deputato del MoVimento 5 Stelle e componente della commissione Agricoltura alla Camera, che è intervenuto in Aula per la dichiarazione di voto.
“Come MoVimento 5 Stelle ci battiamo da sempre per promuovere in campo alimentare la tutela della salute dei cittadini, il diritto a un consumo consapevole e la difesa del made in Italy, anche attraverso norme rigorose per la tracciabilità dei prodotti ed una corretta etichettatura. Non a caso – prosegue il deputato – sono impegnato in prima persona, con una risoluzione a mia prima firma, affinché tutte le uova che entrano nel nostro Paese siano già provviste di timbro che ne indica il tipo di allevamento e la chiara provenienza. Insomma, nessuna contrarietà alle etichette quando forniscono informazioni veritiere ed utili” chiarisce Cassese.
“Proprio perché per noi trasparenza e qualità sono il fulcro di un sistema agroalimentare virtuoso, non possiamo accettare che la risoluzione presentata da sette Paesi alla seconda Commissione dell’Assemblea generale dell’Onu proponga nuovamente misure punitive come i semafori alimentari, che rappresentano un autentico bluff penalizzando magari l’olio extravergine di oliva, fiore all’occhiello del made in Italy e risorsa preziosa della Puglia, promuovendo allo stesso tempo il junk food. Siamo certi che il governo difenderà il settore agroalimentare italiano in tutte le sedi politiche e diplomatiche internazionali e che la risoluzione presentata in discussione all’Assemblea dell’ONU venga modificata o cancellata” conclude Cassese, in questi giorni impegnato a seguire la risoluzione sulla tracciabilità delle uova, in discussione in Commissione Agricoltura, dove hanno preso il via le audizioni degli operatori del settore e i rappresentanti dei consumatori.