“Chiedo al Governo, se a suo parere, l’operato del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) nel negare la riammissione degli Impianti eolici agli incentivi a quei soggetti esclusi dalla graduatoria per l’errata indicazione della data del titolo autorizzatorio, con sentenze del giudice amministrativo passate in giudicato, sia in linea con la normativa in vigore.” Questo il quesito principale della interrogazione depositata in Commissione Attività Produttive dal deputato pentastellato Gianpaolo Cassese, già attivo nel settore delle energie rinnovabili prima del mandato parlamentare, quando era imprenditore agricolo.
In particolare nell’interrogazione si chiede di sapere se è stata data attuazione a quanto previsto dall’art. 42, del d. lgs. 28/2011, introdotto proprio per sanare le pratiche escluse per l’errata indicazione della data nell’iter di registrazione degli impianti. “Non capiamo – aggiunge Cassese – il perché tale norma che regola la riammissione, non debba valere anche per quei soggetti rimasti soccombenti con sentenza passata in giudicato dopo che avevano fatto ricorso per la loro esclusione”.
“Date le gravissime ricadute sul piano economico ed occupazione che tali dinieghi da parte del GSE inevitabilmente stanno comportando per le aziende coinvolte anche del territorio pugliese, è ancor più doveroso fare massima chiarezza investendo il Ministero di competenza anche al fine di evitare la chiusura di attività produttive preziose attraverso la loro riammissione agli incentivi” precisa il deputato.
“Le attività ispettive del Gestore per valutare la regolarità degli impianti è giusta e doverosa, ma al tempo stesso dobbiamo evitare che l’eccessivo formalismo ed il rigore cieco si traducano in ingiustizia, come purtroppo sembra essere avvenuto per molte aziende che, nel presentare la documentazione richiesta, sono incorse in inesattezze meramente formali anche a causa della complessità normativa. E’ successo insomma che anche chi ha commesso errori involontari o secondari, come una semplice confusione di data del titolo autorizzatorio compiuta senza alcun dolo, si sia visto escluso dalla graduatoria.
Questa è una delle criticità macroscopiche, a cui potrei purtroppo aggiungerne tante altre, che mettono bene in evidenza la situazione che vivono gli impianti che producono energia rinnovabile, alle prese con eccessi burogratici e lentezze, normative spesso confuse e discordanti, discipline incentivanti e regole applicative del GSE poco chiare, che negli anni hanno causato centinaia di contenziosi”, aggiunge il parlamentare e conclude: “Questa mia iniziativa legislativa rappresenta solo un primo passo, certo non risolutivo della complessità dei moltissimi problemi che dobbiamo affrontare e risolvere. C’è tanto su cui intervenire e siamo solo all’inizio.”