«Una raffica di assunzioni e consulenze sospette. Il tutto a ridosso del voto. E con i soldi pubblici. Se le indagini della Procura di Lecce dovessero dar seguito all’esposto contro l’Arif, saremmo di fronte a un ennesimo carrozzone pubblico utile solo per il voto di scambio.»
Lo dice l’eurodeputata tarantina del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, in merito al caso dell’Arif, l’Agenzia regionale per le risorse irrigue e forestali, finita al centro di un fascicolo aperto dalla Procura di Lecce per presunte assunzioni e consulenze clientelari. «E quello che mi preoccupa ancora di più è che questo carrozzone ha intercettato dei fondi per l’emergenza Xylella. Mi auguro che la Procura di Lecce possa fare chiarezza al più presto. Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso il neo presidente della Regione, Michele Emiliano, dovrebbe sollevare il velo su questo ente, soprattutto per quanto riguarda la gestione del personale e l’utilizzo delle risorse per l’emergenza Xylella.
Non è un mistero – conclude la D’Amato – che il presidente dell’Arif, in campagna elettorale, abbia sostenuto la candidatura di un attuale consigliere regionale del Pd. Non vorrei che, in questa vicenda, le ragioni di trasparenza e legalità possano venire meno per interessi di partito».