Ben 23 milioni di euro stanziati attraverso il FSE-PON Inclusione e il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 per finanziare, attraverso un Avviso Pubblico, azioni di prevenzione delle pratiche illegali di intermediazione, reclutamento e organizzazione della manodopera su tutto il territorio italiano.
Una misura elaborata di concerto con il Ministero dell’Interno che si inserisce nella strategia nazionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il contrasto allo sfruttamento lavorativo che include il Tavolo sul Caporalato, istituito con il Decreto Fiscale. Ed è proprio da questo tavolo di confronto che è emersa la necessità di migliorare il sistema dei servizi per il lavoro e la qualità della filiera delle imprese in agricoltura, in stretto raccordo con i competenti organi ispettivi per il contrasto e la prevenzione dell’illegalità. Le azioni finanziabili dall’Avviso saranno incentrate sul miglioramento dei servizi per l’occupazione, nonché delle condizioni alloggiative e di trasporto dei lavoratori. Le domande potranno essere presentate fino al 15 aprile 2019. Dei 23 milioni, 8 sono destinati esclusivamente alle regioni “meno sviluppate” e “in transizione”, mentre 15 milioni sono destinati a tutte le restanti regioni.
“In poco più di due mesi dall’istituzione del Tavolo permanente sul Caporalato, il Governo ha avviato una molteplicità di azioni tese a contrastare il fenomeno nel suo complesso. L’Ispettorato del Lavoro sta intensificando i controlli e le recenti operazioni hanno confermato che c’è un sistema criminale che gestisce i lavoratori – spiega il sottosegretario al Lavoro Claudio Cominardi – Nel frattempo, stiamo creando le condizioni per generare una filiera virtuosa per il lavoro in agricoltura. Il Bando pubblicato dal Ministero del Lavoro in collaborazione con il Ministero dell’Interno mira a contrastare in modo sistemico il fenomeno. Atti concreti per debellare una piaga del mercato del lavoro”.
“Negli ultimi due anni abbiamo raccolto tra le imprese agricole numerose richieste di modifica della attuale normativa (Legge n. 199 del 29 ottobre 2016) che non fa altro che rendere maggiormente complicata e difficoltosa la quotidianità a chi intende lavorare onestamente, senza però riuscire al contempo a contrastare concretamente il fenomeno del caporalato – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, componente M5S della Commissione Agricoltura alla Camera – Con il Tavolo e il relativo permanente confronto sul tema con le associazioni di categoria, puntiamo a rendere più agevole e concreto il contrasto al caporalato senza, per questo, gravare sulle imprese agricole oneste.
Solo dal confronto attivo e propositivo tra i diversi stakeholder – conclude L’Abbate – miglioreremo l’efficacia dell’azione normativa. Invito, pertanto, l’intera Puglia a cogliere questa opportunità di finanziamento per contrastare un fenomeno che affligge e rattrista il nostro territorio”.