Taranto-AMIU-raccolta-rifiuti
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«Anche quest’anno, purtroppo, molte zone della città sono state devastate dall’inciviltà di pochi che, in maniera ingiustificata, hanno scambiato la notte di Capodanno per una notte senza regole.» E’ quanto afferma una nota dell’AMIU, Azienda Multiservizi e Igiene Urbana di Taranto, in cui si legge: «Come ogni anno, gli operatori e i mezzi dell’Amiu hanno risposto con un tempestivo intervento per restituire al decoro la città, ripulendola dai rifiuti “lanciati” per strada e dalle conseguenze dell’esplosione dei fuochi pirotecnici.

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Riscontrando, è bene dirlo, un significativo calo delle criticità soprattutto nei quartieri periferici: ci piace pensare che questo sia il segnale di un ritrovato rispetto per la bellezza di Taranto e non, solamente, un contenimento dovuto alle avverse condizioni atmosferiche e alla perdurante crisi economica.

Grazie all’impegno di quasi duecento uomini in due turni, evidenzia la nota dell’AMIU, e all’utilizzo di diciannove compattatori, cinque spazzatrici, due pale meccaniche e un “ragno”, nell’arco di poche ore dalla mezzanotte del 31 dicembre Taranto è stata ripulita.

L’intervento più imponente è stato effettuato in via Petrarca, all’angolo con via Cesare Battisti, seguito da quello in via Icco: qui i rifiuti e il materiale lanciato dai palazzi circostanti impedivano il regolare transito dei mezzi.

In diversi punti della città, prosegue la nota dell’AMIU, la situazione ha richiesto un intervento più incisivo rispetto al consueto spazzamento meccanico delle strade.

Nel quadrilatero individuato da via Plinio, via Basile, via Alto Adige e via Salinella, ad esempio, gli operatori si sono trovati di fronte ad una discarica a cielo aperto. Stessa situazione in via Messapia, agli angoli con via Capecelatro e via Temenide.

Nel resto della città, invece – conclude la nota dell’AMIU, gli interventi si sono limitati allo spazzamento meccanico delle strade dai residui delle esplosioni dei fuochi pirotecnici. Molti dei quali, volutamente o accidentalmente, sono finiti all’interno dei cassonetti incendiandoli. Su tutto il territorio urbano, infatti, sono stati danneggiati circa cinquanta cassonetti, che l’azienda ha già sostituito

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