«Avevamo chiesto al decisore politico una inversione di rotta e un primo segnale è arrivato.» Commenta così la notizia del varo, lo scorso 24 agosto, della delibera n.151/2017, il presidente dell’ANCE Taranto, Paolo Campagna.
«La delibera – prosegue Campagna, passata un po’ in sordina, e che avrebbe tra i suoi ispiratori proprio l’Assessore Comunale all’Urbanistica Sergio Scarcia, infatti contiene una notizia importante per chi si occupa della città dal punto di vista urbanistico. E’ infatti lo strumento che da il via al lungo processo che potrebbe portare a un nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) della città.
Vecchio di circa 40 anni il piano regolatore di Taranto secondo ANCE, ma anche secondo il tavolo di Taranto Opera Prima (17 associazioni tecniche, imprenditoriali e commerciali) che l’Associazione dei costruttori tarantini ha fortemente voluto, necessita di un deciso ripensamento e dunque la città cresciuta disordinatamente oggi ha bisogno di tornare a ragionare sul suo futuro.
Quell’atto di indirizzo che avvia il procedimento per la formazione del Documento Programmatico Preliminare, propedeutico alla formazione del PUG – dice Campagna – è un atto che attendevamo da tempo e oggi viene compiuto seguendo tutte le prescrizioni previste dal DRAG e dalla normativa regionale. Significa che da questo momento in poi occorrerà lavorare verso una idea nuova di città, che comprenda le aree pubbliche, quelle private, quelle dismesse e dismissibili, ma che sia in grado di compiere un sforzo di ricucitura anche con il territorio e quella parte della città che dovrà necessariamente tornare ad essere fruibile per effetto di un indispensabile processo di rigenerazione e bonifica.
Si tratta dunque ora di lavorare sul progetto e di avviare quel processo partecipato, da operatori e cittadini atteso, attraverso il quale costruire scenari condivisi di sviluppo della città.
Aver avviato il procedimento per il Documento Programmatico Preliminare, tra i primi provvedimenti assunti dall’Amministrazione, è il segno tangibile di una volontà di riappropriarsi di una funzione fondamentale di pianificazione e governo delle politiche urbane, puntando finalmente ad uno scenario complessivo nel quale integrare secondo logica azioni ed interventi.
Da questo intendimento occorre ripartire, aprendo subito il dibattito e provando a dialogare per ricompattare la città, sia dal punto di vista urbanistico, sia dal punto di vista sociale e culturale, immaginando un miglioramento della vivibilità complessiva dell’ambiente urbano.
Per questo delicato compito – conclude Paolo Campagna – sarà necessario lo sforzo e la responsabilità di tutti e un’ampia partecipazione della comunità al processo che porterà alla redazione del piano strategico. Come ANCE siamo pronti da un pezzo e in questa fase di confronto e ascolto porteremo anche la nostra visione.»