«Sono alquanto sorpreso della sua risposta piccata, peraltro pervenuta non direttamente ma a mezzo stampa. La mia pubblica lode delle iniziative sia dei giovani imprenditori della sua associazione, sia di altre meritevoli associazioni di giovani commercianti e professionisti aveva un intendimento trasparente ed assolutamente lontano da quella che lei definisce, in modo sprezzante, “bonomia”. Prendo atto che non lo ha apprezzato, nonostante ciò abbia dato alle iniziative citate un rilievo notevole, anche a livello nazionale.» Comincia così la lettera con cui il Presidente della Camera di commercio di Taranto, cav. Luigi Sportelli, risponde ad un recente comunicato dei giovani imprenditori di Confcommercio.
«Mi spiace, tuttavia, doverla contraddire su alcuni punti – prosegue Sportelli. Siete “inascoltati”, come lei afferma nella sua nota, perché non vi siete fatti mai sentire dalla Camera di commercio. La sua organizzazione ha numerosi rappresentanti nell’ambito del Consiglio camerale. Da loro non ricordo, e non è agli atti, alcuna delle proposte cui lei fa cenno, ad esempio quella di costituire una Consulta di giovani imprenditori. Proposta che, se fosse pervenuta, sarebbe stata certamente oggetto di positiva discussione e di consequenziale deliberazione.
Per inciso, le rammento che la Camera di commercio non è la casa delle associazioni di categoria, come lei dice, bensì delle imprese. Le associazioni datoriali partecipano democraticamente al processo decisorio ad esclusivo beneficio dei settori economici che rappresentano senza vincolo di mandato. Questo è un punto sostanziale, etico e normativo insieme, che mi auguro lei desideri approfondire. È giovane e spero che pensi ed agisca fuori dai pregiudizi. In questo modo si rinnovano davvero le classi dirigenti: l’avvicendamento è naturale ma, affinché porti miglioramenti e vantaggi alla nostra economia ed alla società, bisogna che non riproponga gli obsoleti schemi precostituiti sin qui applicati.
L’ascolto democratico si costruisce sulla capacità di mettersi in gioco. Con le Istituzioni si dialoga o facendo parte degli Organi che le governano (la sua attuale associazione di riferimento ha, ripeto, diversi consiglieri camerali), oppure proponendo, concretamente e costruttivamente, al di là dell’appartenenza all’una o all’altra organizzazione, idee valide. Cosa che lei non ha mai fatto. Nessuna promessa non mantenuta o stretta di mano, quindi, da parte mia e dell’Ente che presiedo, semplicemente perché non la conosco e non l’ho mai incontrata.
Invito, dunque – conclude Sportelli, nuovamente lei e il suo direttivo a proporre all’Ente camerale tutto quanto riteniate foriero di sviluppo e, comunque, di cambiamento nell’interesse generale dell’economia tarantina. E auspico lo facciate su un terreno non mediatico, ma di dialogo e di relazione diretta. Ripeto che la porta è aperta, soprattutto ai giovani, se hanno una reale volontà di migliorare le condizioni di contesto e se sentono così forte la responsabilità nei confronti del proprio territorio.»