Olio oliva
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«Su mia espressa richiesta, si è svolta ieri l’audizione in IV Commissione sul “Riconoscimento dei Consorzi di tutela, con particolare riferimento alla valorizzazione e tutela dell’olio extravergine d’oliva a denominazione di origine protetta” (DOP Terra di Bari).» Lo dichiara il consigliere regionale Mino Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.

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«Lo scopo – evidenzia l’esponente ionico di Sinistra Italiana – è quello di evitare la fine dell’attività del Consorzio, causata da una diversità fra le procedure per la DOP relativa all’olio d’oliva e quella relativa ad altri prodotti agricoli. Infatti, mentre per questi la procedura si basa sui luoghi di produzione (per esempio i caseifici, per i formaggi), per l’olio d’oliva si utilizza il criterio del numero minimo di produttori aderenti al Consorzio.

In realtà, i Consorzi hanno la funzione di tutela, promozione e valorizzazione del prodotto, nonché di informazione del consumatore. Quindi il loro riconoscimento dovrebbe essere revocato solo se essi non adempiano a tali compiti, e non perché una parte di produttori olivicoli decida di non aderire per svariati motivi.

La diversità di approccio alla DOP fra l’olio d’oliva e gli altri prodotti agricoli deriva da due diversi Decreti emanati nel 2000 dall’allora Ministro Paolo De Castro. Ragion per cui l’assessore Leo Di Gioia ha ritenuto fondate le ragioni del Consorzio di tutela dell’olio extravergine di oliva, ma ha rilevato che la sede per procedere a una revisione dei Decreti Ministeriali vigenti è la Conferenza Stato-Regioni, all’interno della quale peraltro la Puglia esprime la Presidenza del Settore Agricoltura.

La Conferenza, in sostanza, dovrebbe chiedere al Ministero di uniformare il Decreto relativo all’olio d’oliva a quello relativo agli altri prodotti agricoli.

Ho preso atto positivamente dell’impegno dell’Ass. Di Gioia – conclude Mino Borraccino – e attendo – insieme agli olivicoltori interessati – un rapido sviluppo positivo della vicenda. Solo così, infatti, si riuscirà a sollevare il Consorzio Terra di Bari dall’attuale stato di crisi

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