«Stupore e rammarico esprimo per l’evolversi della vicenda del Servizio Assistenza Domiciliare dell’Ambito 6 della provincia di Taranto.» Lo esprime in una nota il consigliere regionale Mino Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.
«L’assessore ai Servizi Sociali, Negro, e quello al Bilancio, Piemontese – prosegue Borraccino, sollecitati dal sottoscritto e dal collega Gianni Liviano oltre che dal sindaco di Grottaglie, Ciro D’Aló, e dal consigliere provinciale Ciro Petrarulo, avevano garantito, all’indomani della sospensione del servizio, la pronta soluzione del problema; infatti già il giorno dopo Ferragosto si era trovato una soluzione, garantendo la disponibilità degli spazi finanziari da parte della Regione entro pochissimi giorni.
Purtroppo così ancora non è stato a distanza di circa venti giorni.
I fatti: la settimana scorsa c’è stato a Bari un incontro tra rappresentanti degli uffici degli Assessorati al Bilancio e Servizi Sociali della Regione e quelli l’Ambito 6 della provincia di Taranto ed il Comune di Grottaglie, conclusosi con la decisione condivisa dalle parti che in data odierna ci sarebbe stato lo stanziamento di 150.000 € da parte della Regione per far ripartire il servizio SAD.
Oggi scopro con stupore che quella delibera semplice e lineare non c’è stata!
Pur ringraziando gli assessori regionali in questione per la disponibilità mostrata – aggiunge l’esponente ionico di SI, ricordando che l’errore non è imputabile né alla Regione né al Comune di Grottaglie ma alla programmazione degli ultimi anni dell’Ambito 6, mi chiedo a cosa serva la parola data a due colleghi consiglieri da due assessori regionali.
Il nostro interessarsi al problema continuerà, resta l’amaro in bocca per aver garantito la soluzione del caso che invece non c’è ancora stata, perché si parla di altre due settimane di tempo necessario per approvare la delibera.
Abbiamo soltanto il torto, io e il collega Liviano, di esserci interessati senza negare passione ed energia sotto Ferragosto per la risoluzione del problema.
Il mio pensiero va in questo momento alle persone non autosufficiente, circa 200, che non ricevono il servizio da tre settimane e alle circa 40 persone che si sono viste notificare la lettera dell’interruzione del rapporto di lavoro.
Questo avviene quando la politica sceglie le strade più complicate anziché quella semplice e lineare della soluzione immediata del problema.
Ai colleghi Totò Negro e Raffaele Piemontese – conclude Borraccino – dico che, come voi ben sapete, le prospettive di soluzione del problema erano ben altre!
Grazie per l’interessamento ma così, spiace dirlo, non va bene!»