«Se da un lato appare urgente e non più procrastinabile affrontare con determinazione il nodo della internalizzazione e stabilizzazione di tutto il personale precario che opera attraverso associazioni di volontariato o cooperative che gestiscono, in regime di convenzione, il servizio di 118 a livello territoriale, d’altro canto non è affatto condivisibile l’ipotesi di accorpare le cinque centrali operative tutt’ora esistenti, con il rischio concreto di creare solo confusione e disservizi. A questo si aggiunga anche la chiusura dei Punti di Primo Intervento che determinerà un aggravio importante e difficilmente gestibile per tutta la rete di emergenza-urgenza.» Lo dichiara il consigliere regionale Mino Borraccino.
«Desta quindi grande preoccupazione l’ipotesi di riforma del servizio 118 che il Governo regionale si appresta a varare – aggiunge l’esponente ionico di Sinistra Italiana/Liberi E Uguali – e in particolare appare del tutto inutile e dispendiosa la costituzione di una nuova Agenzia unica. Per tale ragione noi di Sinistra Italiana/Liberi e Uguali ribadiamo la necessità di dotare la Sanità regionale di un assessore che governi a tempo pieno un settore così delicato per tutta la Puglia e per i suoi cittadini, e chiediamo alla Regione Puglia di ascoltare anche il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi dalle organizzazioni dei medici e dalle organizzazioni sindacali, e di soprassedere rispetto alla scelta di riformare in questo modo il 118.
L’effetto di questa scelta – conclude Borraccino – non potrà che essere estremamente negativo rispetto ad un servizio che, in Puglia, funziona bene e che ci viene riconosciuto in tutt’Italia.»