«Non ci convincono le parole del collega Pellegrino sul tema del randagismo. Rispettiamo il suo pensiero ma siamo totalmente distanti dalla sua impostazione per la risoluzione del problema.» Lo dichiara il consigliere regionale Cosimo Borraccino, presidente della II Commissione(Affari Generali e Personale) Regione Puglia.
«Non ci stancheremo mai di dirlo – prosegue l’esponente ionico di Sinistra Italiana, l’approccio suo come quello dei colleghi del PD, che hanno presentato un altro testo di legge, è sbagliato. E’ un approccio ragionieristico di persone che non condividono l’amore e la sensibilità verso gli animali.
Sembra quasi un manifesto culturale di apertura al privato su tutti i temi compresi quello del randagismo, che non può essere conformato esclusivamente ad esigenze di bilancio o di tecnicismi che snaturano l’approccio della legge quadro nazionale.
Come Sinistra Italiana faremo il possibile per evitare che sia approvata dal Consiglio regionale, in quanto si propone una legge organica di revisione del sistema a tutto svantaggio degli animali, delle associazioni di volontariato senza fine di lucro aprendo le porte al privato.
La sentenza della Corte Costituzionale dice ben altro.
Qui invece si vuole introdurre qualcosa che non è prevista nè dalla normativa nazionale, né dalla legge quadro regionale e cioè l’ingresso dei privati nel sistema, a nostro avviso totalmente sbagliato.
In questo modo non si stanno colmando le lacune normative ma si stanno stravolgendo i principi cardini della normativa in materia.
Noi non ci stiamo. Non c’è vincolo di maggioranza che tenga su questi temi!
Sinistra Italiana è contraria – rimarca Borraccino, e in Commissione e in Consiglio non voteremo mai questa legge che vorrebbe legittimare qualcosa che sino oggi è vietato invece di adeguare la perfetta normativa vigente alle sole prescrizioni della sentenza della Corte Costituzionale n.285 del 18 ottobre 2016. Si vanno a modificare numerosi articoli della legge 12/1995 attribuendo diverse mansioni ed oneri ai Comuni.
Per contro, invece di sanzionare i Comuni inadempienti alla obbligatoria costruzione dei canili Pubblici, così come sancito dalla Legge Quadro Nazionale 281/91, produce loro una scappatoia (nell’art.7) consentendo l’affidamento dei cani anche in strutture private.
La stessa Legge Quadro n. 281/91 prevede la competenza esclusiva dei Comuni per la costruzione dei canili ammettendo per la “sola” gestione ad associazioni di protezione animale e dei privati, purchè questi ultimi garantiscano la presenza nella struttura di associazioni animaliste.
Peraltro, l’art. 3 della Legge quadro Nazionale 281/91 nel conferire alle Regioni potestà legislativa (concorrente) su alcuni ambiti della normativa nulla dice in merito alla possibilità di affidamento degli animali a strutture diverse da quelle normativamente già previste ovvero canili e rifugi.
Sotto altro profilo, peraltro, l’apertura del mercato dei cani randagi indistintamente agli operatori economici, legittimerebbe un’inerzia amministrativa in spregio alle previsioni della stessa Legge Nazionale, art. 4 Legge n. 281/91, sopra riportato, oltre che regionale art. 8 e 9
della L.R. 12/1995, che prevedono specifiche iniziative PUBBLICHE per la costruzione e la ristrutturazione dei canili.
A mio parere – aggiunge Borraccino – la proposta di legge dei Consiglieri Pellegrino e Zinni risulterebbe illegittima, perché con l’aggiunta dell’art. 9 bis comma 1 alla legge regionale 12/1995 fa letteralmente scomparire dalle gare le numerosissime Associazioni già iscritte all’Albo Regionale e le Associazioni per la Protezione degli Animali, che hanno già dimostrato e documentato la loro attività e la mancanza del fine di lucro. Infatti tali Associazioni proprio per questa loro peculiarità non concorrono in gare d’appalto soprattutto insieme a soggetti privati che hanno invece evidenti finalità di lucro.
Quindi per eliminare le numerose Associazioni per la Protezione degli animali già riconosciute dalla Regione Puglia e iscritte all’Albo Regionale, a favore di “generici”soggetti privati non riconosciuti dalla Legge Quadro Nazionale n. 281/1991, la Proposta di Legge dei colleghi Pellegrino e Zinni introduce nelle gare d’appalto associazioni e soggetti pubblici e privati non meglio identificati contravvenendo in maniera evidente ai dettami della Legge quadro nazionale n. 281/1991.
Avremmo volentieri esaminato una proposta contenente misure per giungere ad una rapida risoluzione del fenomeno randagismo. Ma certamente non quella che avrebbe permesso di deportare i nostri amici a quattro zampe nei soliti canili privati, trattati male come dimostrato in tanti sequestri e pagati profumatamente dai Comuni con fondi pubblici.
Ci piacerebbe confrontarci invece coi colleghi per stimolare la coscienza popolare dei tanti crimini e soprusi a cui sottopongono o nostri amici pelosi.
Ci sono processi in corso con reati contestati che vanno dalla frode in pubbliche forniture, alla truffa aggravata, sino ad arrivare in un caso ad associazione a delinquere e naturalmente sempre al maltrattamento di animali. Nel mentre i Comuni continuano a sperperare milioni di euro senza che il fenomeno subisca il minimo contraccolpo.
Suggerisco – conclude Borraccino – di provare ad esercitarci a rendere applicata la legge regionale in vigore e così non ci sarebbe più il problema.»