«Destano enorme preoccupazione le comunicazioni riferite dai vertici dell’Acquedotto Pugliese, nel corso dell’audizione svoltasi in Parlamento sul tema dell’emergenza idrica nelle regioni italiane.» Lo dichiara il consigliere regionale Mino Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia.
«Stando a quanto illustrato alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, dal Presidente e Direttore Generale di AQP, Nicola De Sanctis, prosegue l’esponente ionico di Sinistra Italiana, se nelle prossime settimane non dovessero esserci le tanto attese piogge, gli invasi lucani potrebbero presto rimanere a secco, lasciando senz’acqua la metà della popolazione pugliese già dal prossimo mese di marzo. E questo nonostante le riduzioni all’erogazione che già ci sono state, e che ad ogni buon conto continueranno come misura eccezionale per far fronte a questo enorme problema. Noi siamo convinti che ancora troppo poco sta facendo la Regione Puglia per tutelare e preservare adeguatamente la risorsa idrica, che rappresenta un bene sempre più prezioso e che necessita di una gestione complessiva migliore. Per questo continuiamo a ritenere indispensabile trasformare AQP in un’Azienda Speciale che non risponda alle logiche del profitto ma che sia gestita completamente dal pubblico, in grado di mettere in campo un grande piano di investimenti indispensabili per migliorare la rete e le infrastrutture, riducendo così le intollerabili perdite che, evidentemente, non possiamo più permetterci. Abbiamo per questo chiesto nelle scorse settimane un Consiglio Regionale monotematico sulle prospettive di AQP in vista della scadenza della concessione fissata per il prossimo 31 dicembre 2018, e ci auguriamo che presto ci si possa confrontare nella massima assise regionale per porre fine alle tante incertezze che ancora aleggiano su questo tema, e che di recente sono state evidenziate anche dai sindacati per le incomprensibili politiche adottate nella gestione del personale.
Sotto altro profilo – rimarca Borraccino – ritengo che la Regione Puglia debba tutelare meglio la risorsa idrica di cui dispone, applicando il cosiddetto “triplo canone” ai concessionari di acque minerali che sfruttano questo bene così prezioso, pagando oggi un canone irrisorio commisurato alla sola estensione dell’area data in concessione, a fronte di profitti molto elevati. Noi riteniamo che questo canone debba essere rimodulato, tenendo conto sia dell’estensione, ma anche delle quantità di acqua estratte e imbottigliate, e di quelle emunte e usate per scopi diversi. Nel mese di luglio scorso ho presentato una apposita proposta di legge, e ho registrato con grande piacere che anche il governo regionale, per iniziativa dell’Assessore all’Ambiente, Filippo Caracciolo, ha predisposto in questi giorni un disegno di legge che va nella stessa direzione. Mi auguro che i due provvedimenti possano procedere insieme in Commissione e che si possa raggiungere presto un obiettivo indispensabile per tutelare l’acqua, come bene comune preziosissimo da valorizzare e non disperdere, vista anche la drammatica crisi idrica che stiamo vivendo.
Su questo – conclude Borraccino – come Sinistra Italiana continueremo la nostra battaglia anche nel rispetto del referendum del 2011 che ha indicato l’acqua come un diritto umano universale da garantire a tutti i cittadini.»