«Il disegno politico del Governo centrale di “definanziare” i Sistemi Sanitari regionali dell’Italia meridionale è angosciante e da avversare!» A dichiararlo è Cosimo Borraccino, consigliere regionale e Presidente II Commissione (Affari Generali e Personale) della Regione Puglia.
«Questo – prosegue Borraccino – ho detto nel mio intervento nella Commissione Sanità svoltasi questa mattina.
Non mi sono limitato a concetti astratti ma ho fatto l’esempio della provincia di Taranto.
La legge 231 del 2012, il cosiddetto “Piano Sanitario straordinario per Taranto”, prevedeva infatti ,all’articolo 3 comma bis, che per il triennio 2013/2015 era sospesa la limitazione al turn-over con una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro. In pratica si poteva assumere personale sanitario per il limite di 10 milioni di euro all’anno.
Da quest’anno quel Piano non è più esecutivo come pure i fondi a disposizione. Quindi questa limitazione di 10 milioni di euro che aveva dato modo di coprire molte lacune nella pianta organica delle Asl non potrà più essere utilizzata.
Questo scenario in un quadro già desolante per l’ ASL tarantina!
Infatti su 6000 dipendenti che dovrebbe avere a regime secondo la Delibera n.1949 del 3 agosto 2012, nel pieno del rispetto degli standard, invece attualmente ne ha solo 4000. Quindi abbiamo un netto negativo di oltre 2000 dipendenti.
Pertanto – ha affermato ancora Borraccino – ho chiesto che il lavoro fatto dalla Commissione di ascolto, da parte dei consiglieri regionali e quindi dal nostro Gruppo consiliare di “Noi a Sinistra per la Puglia” anche nel il work shop, molto partecipato, svoltosi 20 giorni fa, dal quale sono scaturiti 19 emendamenti tecnici, protocollati il 31 marzo, possa essere racchiuso in un documento da consegnare al presidente Michele Emiliano unitamente a quelle osservazioni fatte dagli altri Gruppi consiliari.
Tutto ciò per rafforzare la sua posizione nell’incontro che domani avrà con il Ministero della Sanità.
Diciamo che al presidente della Puglia spetta l’arduo compito di tutelare l’efficienza del Sistema Sanitario regionale.»